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Dichiarazione dei redditi e impatti economici delle spese in vertiginoso aumento

Un settembre “nero” carico di adempimenti fiscali: dalla dichiarazione dei redditi al rimborso del modello 730, un focus sulle date chiave e le tendenze economiche. Tutto questo con i prezzi alle stelle: dagli alimentari ai carburanti.

Roma – Con la fine di agosto riprenderanno a pieno regime gli adempimenti fiscali. La data principale è quella del 30 settembre, giorno in cui è fissata la scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi da parte dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Inizia dunque lo sprint finale per i contribuenti ma soprattutto per i commercialisti che negli scorsi mesi hanno avuto un sovraccarico di lavoro per rispettare le scadenze erariali a carico dei propri assistiti. Sono tre le modalità di trasmissione del modello 730 a partire dall’invio da parte del contribuente attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando le funzionalità della dichiarazione dei redditi precompilata.

Modello 730

Inoltre, si potrà procedere all’invio del modello attraverso sostituto d’imposta, cioè il proprio datore di lavoro o ente pensionistico, e tramite CAF o professionisti abilitati. Nel mese di settembre, inoltre, ci saranno altre date da segnarsi sul proprio calendario fiscale. Vediamo quali sono. Lo scorso luglio è partita la fase di rimborso del modello 730 e il 15 settembre le persone che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel periodo dal 16 luglio al 31 agosto riceveranno il prospetto di liquidazione, cioè il documento recante la situazione di debito o credito del contribuente. Il 18 settembre, invece, i contribuenti saranno chiamati alla liquidazione Iva riferita al mese di agosto 2023 e relativo versamento dell’imposta dovuta.

Sempre nello stesso giorno, infine, i condomini che hanno operato in qualità di sostituti d’imposta a titolo di acconto sui corrispettivi pagati nel mese precedente per prestazioni relative a contratti d’appalto, saranno tenuti al versamento con modello F24 o con modalità telematiche. Il 13 giugno scorso il Ministero dell’economia e delle finanze ha prorogato di tre mesi, dal 30 giugno al 30 settembre 2023, i termini per il versamento dell’imposta sostitutiva delle cripto-attività, il cui regime fiscale è stato ridefinito in legge di bilancio. Fine settembre sarà anche il termine ultimo entro cui l’Agenzia delle entrate invierà, a tutti coloro i quali hanno aderito entro il 30 giugno 2023 alla rottamazione-quater, la comunicazione delle somme dovute che dovranno essere pagate (prima rata o unica soluzione) entro il 31 ottobre.

Tante famiglie ed imprese si trovano in gravi difficoltà economiche, anche per il pagamento delle tasse e delle imposte, così ecco riemergere il problema dell’usura a causa dell’indebitamento. Nonostante il numero delle denunce alle forze dell’ordine ed il reato di usura sia in discesa potrebbe comunque esserci il rischio di un ritorno del fenomeno, questo proprio a causa delle difficoltà economiche del momento. Spesso le vittime vengono minacciate da chi fornisce prestiti a tassi di interesse considerati illegali, e si trovano in situazioni particolarmente difficili. Analizzando il trend può essere un’opzione plausibile che l’aumento dei debiti sia riconducibile parzialmente alla forte ripresa economica verificatasi tra il 2021-2022.

Spese sempre più in aumento

Le aree provinciali che sono più esposte in termini finanziari sono proprio quelle che hanno livelli di reddito più elevati. Gli italiani dovranno affrontare, peraltro, la stangata che l’autunno ha in serbo per loro. Infatti, mediamente l’incremento previsto sarà di 1.601 euro a famiglia. Complessivamente gli aumenti riguardano cinque voci di spesa, ovvero alimentari, scuola, mutui, benzina e ristorazione. Uno studio Assoutenti mette in guardia i nuclei che da settembre fino a fine 2024 dovranno far fronte alle spese, in primis a quelle legate all’alimentazione. Oltretutto complessivamente ad oggi gli alimentari sono aumentati del 10,7% in più rispetto al 2022. Nel caso in cui questo trend dovesse confermarsi per i prossimi mesi l’incremento nel periodo settembre-dicembre ammonterebbe a 205 euro rispetto allo stesso arco di tempo riferito allo scorso anno. Senza contare che l’inizio delle scuole prevedono un salasso importante, soprattutto quella legata al materiale scolastico.

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