Si tratta del 36° detenuto morto nel 2025. Al triste numero si aggiungono due suicidi tra gli operatori penitenziari.
Milano – Un detenuto extracomunitario di 36 anni si è tolto la vita lunedì mattina nel carcere milanese di San Vittore. Dopo aver tentato il suicidio per impiccagione, è stato immediatamente soccorso e trasferito in ospedale in condizioni gravissime. È deceduto nella serata di ieri.
Con questo episodio salgono a 36 i suicidi tra i detenuti dall’inizio dell’anno, un numero drammaticamente alto, a cui si aggiungono due suicidi tra gli operatori penitenziari, in un contesto che viene descritto sempre più spesso come “una pena di morte di fatto”, indipendente dalla gravità del reato e che può colpire chiunque, anche chi lavora per lo Stato.
A denunciare la gravità della situazione è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria: “Reclusi e operatori sono accomunati da un perdurante calpestio dello stato di diritto, che infligge ai primi modalità di detenzione spesso inumane e ai secondi condizioni di lavoro indegne di una Repubblica fondata sul lavoro”.
Secondo De Fazio, il sistema carcerario italiano è al collasso: oltre 16mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare e una carenza di 18mila unità di Polizia penitenziaria, aggravata da assegnazioni non operative a uffici ministeriali. “La situazione è esplosiva e va sempre più deteriorandosi. Servono interventi immediati, concreti e strutturali”, conclude il segretario Uilpa.
Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 199 284 284 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22.