Curava i tumori con gli ultrasuoni, pena ridotta a 18 anni per Alba Veronica Puddu

La decisione della Corte d’Assise d’Appello di Cagliari: no all’ergastolo per l’ex dottoressa, riconosciuto il parziale vizio di mente.

Cagliari – La Corte d’Assise d’Appello di Cagliari ha ridotto la condanna per Alba Veronica Puddu, ex medico di 53 anni originaria di Tertenia, accusata di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa per aver “curarato” i tumori attraverso ultrasuoni.

In primo grado, l’imputata era stata condannata all’ergastolo. Tuttavia, in appello i giudici hanno riconosciuto il parziale vizio di mente e la prescrizione di alcuni reati minori, comminando una pena di 18 anni di carcere.

Le accuse contro la dottoressa risalgono a un’inchiesta della trasmissione Le Iene del 2017, che aveva portato alla luce casi di pazienti oncologici indotti ad abbandonare le terapie tradizionali per affidarsi ai metodi non scientifici proposti dalla Puddu.

Il procuratore generale Luigi Patronaggio aveva chiesto la revisione della condanna, ritenendo congrua una pena inferiore all’ergastolo ma confermando la responsabilità dell’imputata nei fatti contestati. La decisione accoglie in parte queste richieste, mantenendo inalterati i risarcimenti stabiliti in primo grado per le vittime.

La riduzione della pena si basa anche sulla perizia psichiatrica condotta dal professor Elvezio Pilfo, esperto già coinvolto in casi noti come quelli di Annamaria Franzoni e Alessia Pifferi. La perizia ha riconosciuto la parziale incapacità di intendere e di volere di Alba Veronica Puddu, dichiarandola però “socialmente pericolosa” e inadeguata a esercitare la professione medica.

Gli avvocati difensori, Gianluca Aste e Michele Zuddas, attendono ora di leggere le motivazioni della sentenza per valutare un eventuale ricorso in Cassazione.

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