Cultura della legalità: contro truffe e bullismo

Incrocio di generazioni a Villa Borghese: ragazzi e anziani imparano a dire stop al bullismo e alle truffe con carabineri, giornalisti, atleti e personaggi del cinema e tv.

Roma – Al “Villaggio Arma” di Villa Borghese oggi si sono tenute due conferenze distinte ma unite da un comune obiettivo: promuovere la cultura della legalità e della consapevolezza. Da una parte, i più giovani sono stati coinvolti nell’incontro “Stop al bullismo”, un momento di riflessione e confronto sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Tra i relatori, Giovanna Pini, presidente del Centro Nazionale contro il Bullismo “Bullistop”, Jasmin Zangarelli, influencer ed ex pattinatrice artistica, e Luigi Busà, oro olimpico a Tokyo e atleta del Centro Sportivo Carabinieri, i quali hanno portato esperienze, consigli, testimonianze e messaggi di speranza e resilienza.

L’altra platea era composta invece dai cittadini più anziani, rappresentati dal nonno d’Italia, Lino Banfi, volto della campagna d’informazione dell’Arma contro le truffe.

La folta platea di ospiti durante l’incontro

Alla conferenza sul bullismo, moderata da Giacinto Pinto, capo redattore Cronaca del Tg1 Rai, ha preso parola il Col. Barbara Vitale, Comandante della Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS), illustrando le attività di contrasto messe in campo dall’Arma. “Il fenomeno non riguarda solo la scuola, ma anche palestre e parrocchie. L’ascolto avviene in spazi dedicati, per interventi mirati verso scuola, bullo e gruppo”, ha spiegato l’ufficiale, invitando i ragazzi a segnalare eventi critici anche se non direttamente coinvolti.

Giovanna Pini e Fulvio La Palma di “Bullistop” hanno coinvolto i ragazzi con giochi a tema, spiegando l’importanza di un “gruppo positivo” e le tre parole chiave del bullismo: “Asimmetria di potere, intenzionalità e ripetitività“. Jasmin Zangarelli ha raccontato la sua esperienza da vittima, esortando all’ascolto e all’aiuto reciproco. Luigi Busà, invece, ha ricordato il bullismo subìto da bambino e il suo riscatto dopo la vittoria olimpica: “Quando ho rivisto quei ragazzi, gli ho stretto la mano. Per me è stata la chiusura di un cerchio”.

Nel secondo appuntamento della giornata sono stati coinvolti i più anziani, protagonisti della conferenza dedicata alla prevenzione delle truffe, moderata da Alessandra Forte, capo redattrice Cronaca del Tg2 Rai.  Dalle truffe telefoniche a quella del “falso carabiniere”, del “finto pericolo” o del “finto amico”, dove il malintenzionato si avvicina fingendo di conoscere la vittima, spesso con un abbraccio, presentandosi come amico dei figli o dei nipoti. E con una scusa, come un debito urgente, la convince a consegnare denaro o gioielli.

I numerosi giovani che hanno preso parte alla manifestazione

Lino Banfi ha saputo unire il sorriso alla responsabilità civica, rafforzando il legame tra generazioni nel segno della fiducia e della prevenzione. “Dopo la campagna di informazione che ho realizzato con piacere con l’Arma dei Carabinieri, molti miei coetanei mi fermavano per strada: ‘Grazie Lino, con te non ci siamo più vergognati di fare brutta figura’. A volte è meglio fare a vuoto il 112 e farsi al massimo una bella chiacchierata. Se siete in dubbio”, ha concluso Nonno Libero, “telefonate, non abbiate paura di denunciare”.

Il Ten. Col. Alberto Pinto, Comandante della Compagnia di Roma – Trionfale ed il Magg. Gianpio Minieri, Comandante di Sezione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, entrando nel merito delle truffe, hanno spiegato che i numeri dei reati, pur essendo in aumento e rivolti ad una fascia di età molto più ampia, in realtà mostrano, in un dato apparentemente negativo, che c’è una presa di consapevolezza che porta le persone a denunciare, abbattendo di conseguenza il numero oscuro di quei reati mai denunciati.

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