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Crivellato dalle BR: il ricordo del vicequestore Sebastiano Vinci

Ricordato oggi in occasione del 42° anniversario della sua morte il vicequestore aggiunto della Polizia di Stato Sebastiano Vinci, vittima di un commando terrorista delle “Brigate Rosse”.

Roma – Alle ore 13.30 del 19 giugno 1981 un commando composto da 4 giovani, tra cui una donna, tese un agguato a Sebastiano Vinci che si trovava a bordo dell’auto di servizio, all’incrocio tra via S. Cleto Papa e via della Pineta Sacchetti. Il funzionario, gravemente ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco, morì poco dopo al policlinico Gemelli. L’autista, raggiunto da numerosi colpi d’arma, tentò comunque di reagire nonostante fosse gravemente ferito.

Poche ore dopo l’attentato terroristico venne rivendicato dalle “Brigate Rosse- Colonna XXVIII marzo” con una telefonata giunta alla redazione del quotidiano “Il Secolo d’Italia” e, nei giorni successivi, con volantini fatti rinvenire in varie zone di Roma a firma B.R. Le indagini della DIGOS della questura di Roma consentirono nel 1982 l’individuazione di tre covi delle Brigate Rosse, il sequestro di armi e munizioni, l’arresto di 10 terroristi, che in concorso con altri vennero successivamente condannati anche per l’omicidio di Sebastiano Vinci.

Per l’occasione, alle ore 11 odierne, il questore di Roma Carmine Belfiore, alla presenza di autorità civili, militari e religiose, ha deposto una corona di alloro, a nome del capo della Polizia, direttore generale della Pubblica sicurezza, prefetto Vittorio Pisani, sulla lapide collocata all’interno del commissariato di P.S. “Primavalle”, diretto all’epoca dell’attentato terroristico proprio da Sebastiano Vinci.

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