Crediti d’imposta fittizi, la Gdf interrompe il “giochetto” di una società milanese

Bloccati nel Vicentino 335mila euro destinati a compensare debiti tributari ma derivanti da attività inesistenti. Recuperati per la tassazione 1,2 milioni di euro.

Vicenza – La Guardia di finanza ha segnalato all’Agenzia delle Entrate crediti d’imposta fittizi non ancora compensati, per un valore pari a oltre 335mila euro, che presentavano profili di rischio ovvero erano funzionali alla realizzazione di condotte illecite ricollegabili al mancato o parziale versamento degli oneri tributari e contributivi.

Le attività svolte dai militari hanno così impedito la compensazione di debiti tributari e contributivi reali con crediti d’imposta inesistenti o non spettanti. Infatti, l’istituto della compensazione, ideato per risolvere, in modo efficiente, i rapporti creditori e debitori tra i contribuenti e gli Enti impositori, è stato strumentalizzato per finalità di evasione o frode, mediante l’indicazione nelle deleghe di pagamento (“modelli F24”) di crediti d’imposta fittizi.

In particolare, all’esito di una attività di verifica conclusa nei confronti di una società milanese operante nel vicentino nel settore del commercio all’ingrosso di computer e software, sono state sospese le deleghe di pagamento per la compensazione di crediti inesistenti per un ammontare pari a oltre 335 mila euro in quanto derivanti da simulate attività di Ricerca e Sviluppo per le quali non sussistevano i requisiti per la concessione del beneficio tributario. L’importo dei crediti per Ricerca e Sviluppo inesistenti e, pertanto, recuperati a tassazione ammontano complessivamente a circa 1,2 milioni di euro.

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