ilgiornalepopolare mascherine

Covid: è battaglia in commissione parlamentare sul caso ‘mascheropoli’

Il Pd chiede una verifica sui documenti della JC-Electronics. Fdi accusa i dem di ostruzionismo surreale. M5S “Teorie complottiste”.

Roma –  “L’ostruzionismo del Pd in commissione Covid assume tratti surreali. I Dem chiedono ora di
audire i magistrati che hanno emesso la sentenza di risarcimento all’azienda Jc Electronics da parte dello Stato italiano sulla vicenda ‘mascheropoli’. E lo chiedono insinuando che i documenti prodotti e mai contestati dalle parti in causa, tra cui l’allora struttura commissariale del governo Conte, non sarebbero
veritieri”. A dirlo è il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, componente della commissione Covid. “È utile sottolineare – aggiunge – che il contenzioso in questione veniva istruito quando il Pd governava l’Italia. Allora mi chiedo: non sono stati in grado di difendere l’Italia in sede processuale oppure desiderano processare i magistrati che hanno emesso la sentenza a loro sgradita?”.

Entrambe le ipotesi, conclude Berrino, “sono a tal punto surreali da far ritenere che il Pd voglia nascondere
lo sperpero di denaro pubblico
avvenuto durante la gestione pandemica. Ma Fratelli d’Italia non consentirà di ingolfare la commissione per ragioni ostruzionistiche”. In commissione c’è stata la seconda parte dell’audizione dell’ingegnere Dario Bianchi, fondatore della JC-Electronics Italia che avrebbe dovuto importare mascherine certificate dalla Cina e che poi ha ricevuto la risoluzione del contratto da parte della struttura commissariale con la successiva richiesta di danni. Il dibattito è acceso.

Francesco Boccia, presidente dei senatori Pd, a chiedere al presidente una verifica sui documenti presentati e citati dal fondatore di JC-Electronics. “Voi vi siete impegnati a fornire 10 milioni di mascherine, ma al 24 maggio erano state consegnate solo 494mila, voi dite 3 milioni. Noi abbiamo il dovere di recuperare le carte, lei ci darà le sue – ha detto rivolgendosi a Bianchi – la Protezione civile le sue, la struttura del commissario le sue, è tutto documentato. Ci rivedremo dopo aver sentito le audizioni degli altri”.

“La richiesta del nostro gruppo – ha aggiunto Boccia questa volta riferendosi al presidente Lisei – è di ascoltare anche i magistrati e rivedere tutti i documenti. Posso avere il dubbio che siano allegati documenti diversi? Siamo una commissione e sto mettendo in discussione i documenti raccolti, può essere che i magistrati hanno preso documenti dalla Protezione civile o da altri sedi dello Stato, magari li hanno visti solo in alcuni aspetti. Noi li riprendiamo, li riguardiamo e – ha concluso – se non coincidono con quelli della sentenza, chiediamo ai magistrati di venire a riferire”.

“Come si può affermare, se non con la malafede politica, che l’audizione in commissione Covid avrebbe corroborato tesi complottiste? L’ingegnere Dario Bianchi, rappresentante della Jc Electronics, tra le altre cose ha dimostrato, attingendo a fonti aperte, la sciatteria del governo Conte nell’acquisto di mascherine da un misterioso consorzio cinese”, afferma il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Ciancitto, vicepresidente della commissione Covid. “Oltre 1 miliardo di euro di soldi pubblici speso per comprare i dispositivi sanitari non da aziende già affermate nel settore, come avrebbe suggerito il buonsenso, – prosegue – bensì da società in alcuni casi segnalate come inaffidabili in termini finanziari, in altri casi costituite qualche giorno prima della firma dei contratti e da società che prima dell’accordo si occupavano di tutt’altro rispetto alla vendita di dispositivi sanitari, ad esempio di abbigliamento, cancelleria, articoli di ferramenta, forniture per animali domestici”.

Le “anomalie in questione – conclude – potevano essere verificate con banali strumenti, eppure non è stato fatto. Trovo gravemente irrispettoso verso i cittadini italiani che gli esponenti del M5S e del Pd tentino di nascondere con continue interruzioni ed ostruzionismo le gravi evidenze che stanno emergendo in commissione Covid”. Arriva la replica del deputato M5S, Alfonso Colucci: “In Commissione Covid l’ingegner Bianchi ha nuovamente ribadito teorie complottiste prive di qualsiasi documentazione attendibile, ignorando i criteri minimi di verifica e attendibilità delle fonti. Ancora una volta, ha riempito la Commissione di fiumi di parole, evitando sistematicamente di rispondere in modo chiaro e preciso alle domande formulate. Chi ci accusa di ostruzionismo tace su questo atteggiamento che non solo ostacola il lavoro della Commissione, ma mina anche la credibilità di un’inchiesta che dovrebbe basarsi su dati verificabili e su un confronto serio e documentato”.

Colucci ritiene “inaccettabile questo modo di procedere all’interno della Commissione Covid, un organo di inchiesta che ha il compito di analizzare in modo rigoroso e scientifico la gestione della pandemia da COVID-19. Un fenomeno di tale portata merita un approfondimento serio e articolato, fondato su evidenze solide e non su affermazioni prive di riscontri oggettivi. Ma ancora più grave è l’atteggiamento degli esponenti della maggioranza che, invece di pretendere chiarezza e rigore, danno credito alle dichiarazioni inattendibili e fumose di Bianchi. Trasformare un’inchiesta parlamentare in una vetrina per tesi infondate significa tradire il mandato istituzionale e mancare di rispetto ai cittadini che si aspettano verità, non propaganda. Se la Commissione continua su questa strada, rischia di ridursi a un palcoscenico per la disinformazione”, conclude Colucci

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa