Presentato lo studio Cresme-Fillea Cgil: dopo l’espansione 2021-2024, il settore edile rischia una frenata. Urgente investire in formazione e nuove strategie industriali.
Palermo – Invecchiamento della forza lavoro, scarsità di manodopera, soprattutto specializzata, e urgenza di innovazione nel settore edile. Questi i principali punti emersi dallo studio “Lavoro e costruzioni in Sicilia, scenari 2025-2030”, realizzato da Cresme Ricerche per conto di Fillea Cgil Sicilia e presentato nella Sala Piersanti Mattarella dell’Ars.
Il rapporto, illustrato da Lorenzo Bellicini, direttore di Cresme Ricerche, ha evidenziato che tra il 2021 e il 2024 il mercato delle costruzioni in Sicilia ha vissuto una fase di forte espansione. Tuttavia, con la fine degli incentivi per la riqualificazione e, dal 2027, con l’esaurimento della spinta del Pnrr, si prospetta una frenata del comparto. Pur non tornando ai livelli pre-pandemici, il settore dovrebbe comunque mantenere volumi significativi. Basti pensare che i lavoratori iscritti alle Casse edili sono passati dal 36,1% del 2019 al 46% nel 2024.

“L’obiettivo – spiega Giovanni Pistorio, segretario generale di Fillea Cgil Sicilia – è mettere a disposizione questa ricerca per stimolare un confronto costruttivo e individuare nuove pratiche organizzative. Il futuro delle costruzioni nell’isola dipende dalla capacità di formare competenze, rafforzare le imprese e attrarre nuova manodopera. Solo unendo questi tre percorsi e aprendoci al Mediterraneo come spazio di relazioni, potremo trasformare le sfide in opportunità e rendere il settore un motore di innovazione e coesione sociale.”

Aggiunge Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia: “Le costruzioni sono un comparto strategico per la regione, in grado di generare crescita economica e sociale. È essenziale adottare nuove politiche, puntando sulla formazione e la qualificazione professionale. Solo investendo nelle competenze di lavoratrici e lavoratori potremo affrontare i cambiamenti legati all’innovazione e alla transizione ecologica.”

Infine, Antonio Di Franco, segretario generale di Fillea Cgil nazionale, ha sottolineato: “Gli investimenti nelle infrastrutture ferroviarie Messina-Catania-Palermo e negli interventi Anas, insieme ai progetti per le reti Tpl di Catania e Palermo, richiedono un attento monitoraggio per garantire regolarità e sicurezza del lavoro. Servono strategie mirate per contrastare il lavoro nero, le pratiche elusive e il dumping contrattuale, oltre a controlli rigorosi sugli enti di formazione e sicurezza.”
Alla presentazione è intervenuto anche Giorgio Firrincieli, vicepresidente di Ance Sicilia con delega alle relazioni industriali, che ha evidenziato le difficoltà nel reperire figure professionali qualificate – come tecnici, meccanici, manutentori e ingegneri – e la necessità di far crescere la dimensione delle imprese siciliane per affrontare con successo le sfide del futuro.