Dopo l’archiviazione per Esposito, ex senatore Pd, l’esponente di Fi rilancia l’emendamento sul danno erariale per chi sbaglia.
Roma – “Stefano Esposito ha visto le sue accuse archiviate dopo 2589 giorni di indagini. E’ stato massacrato sui media, infangato politicamente, ma chi l’ha tenuto sulla graticola per anni non rischia niente. Ed il Pd comicamente si rallegra che la giustizia abbia funzionato”. Così su X Enrico Costa, deputato di Forza Italia, dopo che ieri il gip di Roma Angelo Giannetti ha accolto la richiesta di archiviazione inoltrata dalla procura capitolina nei confronti dell’ex senatore torinese del Pd Stefano Esposito, accusato di corruzione, turbativa d’asta e traffico di influenze illecite nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla procura di Torino e ribattezzata “Bigliettopoli”.
Costa approfitta dell’ultimo caso noto per ribadire la necessità di valutare il procedimento di responsabilità a carico del magistrato per danno erariale in caso di ingiusta detenzione. “Lo Stato ha pagato dal 1992 a oggi 874 milioni di euro per risarcire ingiuste detenzioni, arresti di innocenti. Chiedo con un emendamento che gli atti vengano trasmessi alla Corte dei Conti, per eventuale danno erariale a carico di chi ha sbagliato. Apriti cielo, a destra e sinistra”, scrive sempre su X il deputato di Forza Italia. Il riferimento è all’emendamento di Fi alla proposta di legge “Modifiche alla legge 14 gennaio 1994, n. 20, al codice della giustizia contabile, di cui all’allegato 1 al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174, e altre disposizioni in materia di funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e di responsabilità per danno erariale”.
Il testo dell’emendamento, a prima firma dei deputati azzurri Costa, Calderone e Patriarca, interviene sugli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale, nei casi di riparazione per ingiusta detenzione. Il testo dispone che gli atti vengano trasmessi al Procuratore Generale della Corte dei Conti perché valuti se sussistono i presupposti per l’avvio del procedimento di responsabilità per danno erariale del magistrato nei
confronti dello Stato. Recita l’emendamento: “Il provvedimento irrevocabile che accoglie la domanda di cui agli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale è comunicato al competente procuratore generale della Corte dei conti, ai fini dell’eventuale avvio del procedimento di responsabilità”.
“Dal 1992 al 31 dicembre 2023, si sono registrati 31.175 casi di ingiusta detenzione. Il tutto per una spesa di circa 874 milioni e 500 mila euro in indennizzi pagati dallo Stato, per una media di circa 27 milioni e 328 mila euro l’anno. Di fronte a questi numeri clamorosi, ha pagato solo lo Stato e mai si è approfondito per valutare come si sono generati questi errori e se vi siano state responsabilità”, sottolineano i deputati di FI, Enrico Costa, Tommaso Calderone e Annarita Patriarca, firmatari dell’emendamento presentato alla riforma della Corte dei Conti ora all’esame della Commissione Giustizia della Camera per accertare la responsabilità per danno erariale del magistrato.