Corruzione nelle prove Tfa all’Università di Cassino: due docenti ai domiciliari

L’accusa: “Mazzette da 15 mila euro per le abilitazioni”. Coinvolti anche un dirigente e il direttore di una scuola prima di Alta formazione.

Frosinone – L’operazione “Luna Viola” condotta dalla Guardia di Finanza di Cassino ha portato alla luce un grave sistema di corruzione nell’ambito delle prove TFA (Tirocinio Formativo Attivo) per l’abilitazione all’insegnamento. L’indagine ha coinvolto candidati, docenti universitari e il titolare di un istituto privato di alta formazione, con accuse di associazione per delinquere e corruzione.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Cassino e condotte dal tenente colonnello Francesco Papale, hanno evidenziato che l’accesso ai percorsi di specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità sarebbe stato garantito dietro pagamento di circa 15.000 euro per candidato, versati in tre tranche di 5.000 euro ciascuna, in corrispondenza delle diverse fasi concorsuali.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, due docenti universitari, membri della commissione giudicatrice, e un direttore dell’Università di Cassino avrebbero favorito i candidati in cambio di denaro. Il titolare di un istituto di alta formazione di Sora fungeva da intermediario, rassicurando i candidati sulla certezza del superamento delle prove, anche in presenza di risposte palesemente errate come “la luna è viola”. Gli aspiranti insegnanti paganti avrebbero ricevuto il massimo dei voti sia per la prova scritta che per quella orale, indipendentemente dalla qualità delle loro risposte.

Il giudice per le indagini preliminari Alessandra Casinelli ha emesso ordinanze cautelari che includono arresti domiciliari per i due docenti, il direttore dell’ateneo e l’imprenditore. Sono stati inoltre sequestrati beni per un valore di 100.000 euro, corrispondente alle somme ricevute illecitamente.

Oltre ai principali indagati, altre 23 persone sono sotto inchiesta per aver partecipato al sistema corruttivo come candidati paganti.

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