La truffa, svelata dalla Gdf, si reggeva sulla costituzione di una falsa cooperativa alla quale i giornalisti erano costretti a iscriversi.
Caserta – Dovranno restituire alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’informazione e l’Editoria – a titolo di risarcimento del danno erariale, la somma di oltre 2,8 milioni di euro, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi legali. Questa la condanna emessa dalla Corte dei Conti ai danni di una cooperativa a responsabilità limitata, oggi in liquidazione coatta amministrativa, editrice di un quotidiano locale, nella cui amministrazione i soggetti condannati si sono alternati dal 2005 al 2011.
Nel 2015 la Guardia di Finanza di Taranto ha rilevato, con la collaborazione dei colleghi casertani, che alcuni degli amministratori della società avevano inoltrato al Dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri dichiarazioni mendaci allo scopo di percepire indebitamente i contributi per l’editoria pur non disponendo dei requisiti necessari. La società cooperativa perseguiva infatti finalità di lucro e non mutualistiche e la compagine sociale non era composta in assoluta prevalenza da giornalisti propri dipendenti.
Alcuni dei giornalisti associati, inoltre, non erano a conoscenza dello loro “status”, mentre altri sarebbero stati indotti a partecipare alla compagine sociale quale condizione per lavorare. Nessuno di loro avrebbe comunque mai versato la quota di partecipazione, né partecipato alle attività degli organi sociali.