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Chi ha ammazzato la barista italiana?

L’indagine sull’omicidio di Playa del Carmen solleva qualche interrogativo sulla gestione dell’inchiesta. Dopo l’arresto di tre uomini non si è saputo più nulla sull’iter giudiziario posto in essere dalle autorità messicane. La comunità italiana invoca giustizia.

PLAYA DEL CARMEN (Messico) – Si è accasciata sulla piattaforma di legno sotto la macchina del caffè in un lago di sangue. Il killer con il volto travisato da un casco blu, dopo averle sparato un colpo alla testa, sarebbe fuggito in moto facendo perdere le proprie tracce. Da vent’anni, tutti i giorni, Ornella Saiu, 40 anni, di origini sarde, preparava degli ottimi espressi all’italiana ai diversi avventori del “Cafè Sabrina” di Playa del Carmen, località balneare messicana, situata lungo la fascia costiera caraibica della Riviera Maya, nella penisola dello Yucatán, Stato di  Quintana Roo. A freddare la donna, a bruciapelo, sarebbe stato un giovane killer dalla corporatura robusta che, poco dopo le 8.30 del 31 maggio scorso, sarebbe entrato nel bar di Calle 48 dirigendosi direttamente verso il bancone e puntando l’arma al volto della dipendente che non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto della sua fine.

Il bar dove lavorava Ornella Saiu, vedova e mamma di un ragazzo

Dopo alcuni minuti e grazie all’allarme dato da diversi clienti del locale sono arrivati sul posto gli inutili soccorsi medici e la polizia locale che ha subito avviato le indagini sentendo i testimoni e rilevando i video di alcune telecamere di sorveglianza. Da subito si era parlato del sicario come di un ex collega di Ornella che aveva lavorato assieme a lei nello stesso bar ma il particolare, diramato dalla stampa locale, non è mai stato confermato dagli inquirenti. Nelle vicinanze del locale dove lavorava la donna italiana, che lascia un figlio di 18 anni già orfano di padre, sono stati ritrovati gli indumenti del killer e il suo scooter. Le indagini, dopo qualche mese, giungevano ad un punto fermo: l’arresto di tre pregiudicati arrestati dalla polizia messicana il 5 giugno scorso.

Si tratta di Martin P., José R. e Pedro H., tutti di circa 30 anni, con precedenti di polizia. Il procuratore generale dello stato messicano di Quintana Roo, Oscar Montes de Oca, ha confermato l’arresto dei tre indagati perché sospettati di essere i responsabili dell’omicidio della barista italiana. Il terzetto di balordi, come ha spiegato il procuratore durante una conferenza stampa, è stato bloccato nello stato di Veracruz e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria locale che pare non abbia ancora concluso l’inchiesta. Lo stesso procuratore generale inoltre ha escluso alcune delle ipotesi che circolavano sul movente del delitto:

Oscar Montes de Oca, a destra nella foto

“Escludiamo che si tratti di un omicidio per estorsione ha detto l’inquirente messicano – sicuramente il crimine è da collegare al contesto personale, familiare, lavorativo sociale e patrimoniale…Si è trattato infatti di un’aggressione diretta puntualmente contro la persona e non c’è stata pianificazione…Anche se l’omicidio non è avvenuto in un contesto casuale”.

Secondo gli accertamenti scientifici relativi all’analisi dei video delle telecamere di videosorveglianza stradale e di quelle private e dalle dichiarazioni di alcuni testimoni oculari sarebbe emerso che l’esecutore materiale dell’omicidio sarebbe stato identificato come una persona di corporatura robusta. L’uomo, arrivato nel locale in sella ad una moto con un casco blu, era fuggito subito dopo aver freddato la donna, senza proferire parola. Le prime indiscrezioni trapelate da fonti accreditate della stessa comunità italiana locale, subito dopo l’avvio delle indagini, ipotizzavano un delitto passionale. Forse uno spasimante della vittima che sarebbe stato respinto perché troppo geloso. Allo stesso modo si era parlato di un vecchio amore di Ornella ma nulla di certo e, per il momento, nulla di verificato dagli investigatori.

Martin P., José R. e Pedro H.

Due giorni dopo l’omicidio i locali del bar italiano di Playa del Carmen, gestiti da nostri connazionali, sono apparsi listati a lutto per la morte della brava dipendente, ben conosciuta e apprezzata da tutti nella comunità “tricolore” che risulta essere la più numerosa nella cittadina costiera meta del turismo internazionale. I Comites del Messico, ovvero gli organismi istituzionali che rappresentano la collettività italiana hanno redatto un comunicato, poi pubblicato sui social, in cui dichiaravano di “unirsi alla comunità italiana di Playa del Carmen per la tragica morte della donna chiedendo, nel contempo, una risposta rapida e incisiva della autorità giudiziaria in risposta al vile omicidio”.

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