Il legale: “Era depresso da decenni ma la sua morte non è stata un gesto volontario”. La moglie ha presentato un esposto per omicidio, domani l’autopsia.
Firenze – A oltre una settimana dal tragico ritrovamento del corpo di Celeste Pin, l’ex calciatore della Fiorentina, il dolore dei familiari si mescola ai dubbi, sempre più forti. “Non si sarebbe mai tolto la vita”, afferma con fermezza l’avvocato Mattia Alfano, legale del secondogenito dell’ex difensore. Un punto fermo per chi conosceva bene Pin: il suo grande amore per i figli, dice il legale, esclude un gesto estremo che avrebbe causato loro un trauma così violento.
La Procura di Firenze ha disposto l’autopsia sul corpo di Pin, in programma per mercoledì prossimo presso l’Istituto di Medicina Legale. Oggi l’avvocato Alfano nominerà un consulente medico legale che affiancherà l’esperto incaricato dalla PM Silvia Zannini, per analizzare nel dettaglio le cause della morte.
L’esame autoptico è stato sollecitato anche dalla ex moglie di Pin, che ha presentato un esposto per omicidio contro ignoti, chiedendo accertamenti completi: autopsia, esami tossicologici e analisi del cellulare della vittima.
Secondo Alfano, Pin conviveva con la depressione da quasi quarant’anni, ma l’ha sempre affrontata con estrema lucidità e rigore. Le circostanze della morte, ha dichiarato, sono «talmente strane» da far ipotizzare un evento traumatico improvviso, capace di far “andare in default mentale” l’ex atleta, oppure un fatto grave che ha coinvolto terze persone.
Il fascicolo d’indagine aperto dalla Procura di Firenze è per omicidio colposo contro ignoti, una formula che permette di effettuare indagini a largo raggio. A trovare il corpo di Pin, lo scorso 22 luglio, era stato un familiare. Nelle prime ore si era ipotizzato un gesto volontario, anche se non sono stati rinvenuti biglietti di addio o altri elementi certi.