Arrotondava lo stipendio alleggerendo i bagagli dei passeggeri a fronte di "tariffe" più leggere rispetto a quelle praticate dalla Compagni aerea. Il truffatore ha ammesso le proprie responsabilità.
Catania – Chiudeva un occhio sul peso dei bagagli dei passeggeri che si imbarcavano ma in cambio chiedeva mazzette. Un impiegato di 56 anni in servizio all’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania risulta indagato, in stato di libertà, per aver intascato somme di denaro richieste per non segnalare il peso eccedente dei bagagli.
A far scoprire agli uomini della Polizia di Frontiera Aeroportuale l’attività illecita del dipendente è stata in particolare una trattativa avvenuta tra il 56enne ed un ragazzo catanese. La richiesta di 50 euro – a fronte dei 105 richiesti dalla Compagnia aerea – è sembrata troppo esosa al giovane in partenza per la Svizzera che ha così avviato una vera e propria contrattazione portando l’impiegato ad abbassare le pretese fino a 20 euro.
A far precipitare la situazione è stata la forse ingenua, ma sicuramente lecita e dovuta, pretesa della ricevuta fiscale che, ovviamente, il truffatore non ha potuto consegnare. L’affaire è così finito negli Uffici della Polaria, dove gli agenti hanno immediatamente focalizzato la situazione convocando il presunto responsabile per essere sentito in merito ai fatti contestati.
A quel punto, vistosi scoperto, l’uomo ha ammesso tutto. In sostanza il dipendente, truffando i passeggeri e la compagnia per la quale lavorava, si era creato un piccolo business che gli permetteva di arrotondare lo stipendio. Adesso però dovrà vedersela con la giustizia e con il suo datore di lavoro.
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