Caso Almasri: Anm, preoccupati per attacchi a Lo Voi e magistratura

Il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati Casciaro: “Sarebbe auspicabile che i politici non si sostituiscano a toghe”.

Roma – “Sono sorpreso e preoccupato per i violenti attacchi rivolti alla magistratura e al procuratore Lo Voi in queste ore. Il procuratore di Roma si è limitato a non rinnegare i propri doveri, assolvendo all’obbligo impostogli da una legge costituzionale”. Così il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati Salvatore Casciaro in merito al caso Almasri.

Rispettare ‘le regole’ e ‘i ruoli’, dunque le istituzioni, “vuol dire rimettere alla giurisdizione i controlli anche sugli atti di chi riveste alte funzioni di governo, – sottolinea – salve le ovvie prerogative sovrane delle assemblee legislative in tale delicato ambito. I magistrati non fanno politica, sarebbe auspicabile che i politici non provassero a sostituirsi ai magistrati, lasciando loro il compito istituzionale di esaminare e valutare gli atti processuali senza impropri condizionamenti”.

Najeem Osema Almasri Habish 

Nei giorni scorsi l’Anm era andata all’attacco sul caso Almasri: il generale libico, si leggeva in una nota della giunta esecutiva centrale, “è stato liberato” per “scelta politica” e “per inerzia del ministro della Giustizia che avrebbe potuto e dovuto, per rispetto degli obblighi internazionali, chiederne la custodia cautelare in vista della consegna alla Corte penale internazionale che aveva spiccato, nei suoi confronti, mandato di cattura per crimini contro l’umanità e crimini di guerra”. Così l’Anm aveva replicato alle parole pronunciate sabato dalla premier Giorgia Meloni, secondo cui “il generale libico Almasri è stato liberato, non per scelta del Governo, ma su disposizione della magistratura”.

L’atto del procuratore, ha ribadito ieri la premier Meloni “era chiaramente un atto voluto e tutti sanno che le procure in queste cose hanno la loro discrezionalità, come del resto è dimostrato dalle numerosissime denunce che i cittadini fanno contro le istituzioni e sulle quali si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati. Pensiamo al periodo del Covid, io potrei fare decine di esempi, tutti potrebbero fare decine di esempi, dopo di che io penso che a chiunque nei miei panni di fronte a questa vicenda cadrebbero un po’ le braccia”.

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