Carceri: Dozza è allarme rosso

Il segretario regionale del CON.SI.PE. denuncia un sistema gestionale fallimentare e una struttura carceraria ormai al collasso. Urgono interventi risolutori.

Giornata di grande tensione presso la casa circondariale “Rocco D’Amato” di Bologna, dove il clima è ormai fuori controllo. Nella giornata di ieri, 24 ottobre, si sono registrati numerosi eventi critici che hanno messo a dura prova il personale di Polizia Penitenziaria, costretto a operare in condizioni sempre più estreme.

A darne notizia è Giuseppe Navarra, segretario regionale della Confederazione Sindacati Penitenziari (CON.SI.PE), che denuncia un sistema gestionale ormai fallimentare e una struttura al limite del collasso.

Nel corso della giornata si sono verificati diversi gravi episodi: un detenuto ha ingerito delle batterie, un altro ha tentato di impiccarsi, e un detenuto ristretto nel regime di sorveglianza particolare 14 bis O.P. ha cercato di incendiare la propria camera detentiva.

A questi episodi si aggiunge il rifiuto, da parte di un altro detenuto, di rientrare nella propria camera detentiva minacciando gli operatori, e la protesta collettiva dell’intera sezione del secondo piano giudiziario, i cui detenuti si sono rifiutati di rientrare nelle proprie camere detentive, creando una situazione di altissima tensione.

Il sovraffollamento rende terribile la vita nelle carceri italiane

Solo grazie al tempestivo intervento e alla professionalità dei Baschi Azzurri si è riusciti, dopo ore di lavoro e dialogo, a riportare la calma e il controllo della sezione. A loro va il nostro plauso e la nostra gratificazione, poiché anche lavorando in condizioni estreme riescono sempre a riportare la situazione sotto controllo, dimostrando ancora una volta dedizione, competenza e spirito di servizio.

È una situazione ormai insostenibile – dichiara Navarra – Gli eventi critici si moltiplicano ogni giorno, il personale è stremato e il sistema non regge più. Servono interventi immediati, risorse e una revisione profonda dell’organizzazione penitenziaria. Non si può più andare avanti così.

Navarra aggiunge inoltre che la direzione dell’istituto non riesce più a gestire in modo efficace la situazione, un quadro che definisce davvero inquietante, segno evidente di una crisi gestionale e organizzativa senza precedenti. La Dozza di Bologna rappresenta oggi uno degli istituti più problematici d’Italia, con un sovraffollamento ingestibile, carenza di personale e un crescente clima di tensione che rischia di esplodere in tragedie.

La CON.SI.PE rinnova quindi l’appello al Ministero della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché intervengano con urgenza per ripristinare condizioni di sicurezza e tutela del personale penitenziario, garantendo al contempo il rispetto della legalità e della dignità all’interno dell’istituto.