Il governatore uscente, pur non potendo candidarsi per il terzo mandato, ha inserito il cognome nella lista civica che sostiene Fico.
Vincenzo De Luca non rinuncia a essere protagonista della campagna elettorale per le regionali in Campania, nonostante la legge gli impedisca di correre per un terzo mandato consecutivo da governatore. La sua strategia è stata quella di inserire il proprio cognome nel simbolo della lista civica “A testa alta”, che farà parte della coalizione di centrosinistra a supporto del candidato del Movimento 5 Stelle, Roberto Fico. Il simbolo reciterà quindi “A testa alta – con De Luca”, rendendo immediatamente riconoscibile agli elettori del presidente uscente quale lista votare.
L’operazione ricorda quella attuata da Forza Italia con il nome di Berlusconi, mantenuto sul simbolo anche dopo la morte dell’ex premier. Si tratta di sfruttare la forza del marchio personale, con l’aspettativa che il solo nome De Luca possa catalizzare un consistente pacchetto di preferenze, anche in assenza di una candidatura diretta dell’ex Presidente di regione.
La manovra, evidentemente pianificata nei dettagli, ha provocato forte irritazione tra i vertici del Partito Democratico campano, in particolare tra coloro che sono più vicini alla segretaria Elly Schlein. La scoperta è avvenuta quando sono apparsi per le strade di Napoli i manifesti dei candidati della formazione deluchiana. “Il nome così no, lo deve togliere”, questo il messaggio perentorio giunto dai dirigenti nazionali del Pd a Piero De Luca, figlio del governatore e attuale segretario regionale del partito in Campania, come riferisce La Stampa.
Il giovane De Luca si trova ora in una posizione particolarmente delicata, costretto a fare da mediatore tra il padre e la segretaria nazionale, confrontandosi con chi ancora non ha accettato la sua nomina e l’intesa raggiunta per sbloccare la candidatura di Fico. Tra i più critici figura Marco Sarracino, deputato e responsabile per il Mezzogiorno nella segreteria nazionale, tra i primi a contestare il simbolo personalizzato, collegato a una lista che rischia di sottrarre consensi proprio al Partito Democratico.
Le elezioni regionali campane offriranno anche questo singolare confronto familiare, con i De Luca che per la prima volta si trovano su due sponde diverse. Il governatore uscente cercherà di erodere una porzione dell’elettorato democratico, con l’obiettivo di ridurre la percentuale ottenuta dal Pd nella vecchia tornata elettorale.