Uno studio di Londra rivela: il cambiamento climatico trasforma il caldo in un serial killer silenzioso che miete vittime soprattutto tra gli anziani.
Il caldo di quest’anno sta agendo come un serial killer spietato! All’inizio del nuovo millennio, il 2002 per la precisione, imperversò sulle tv nazionali uno spot di una nota marca di tè freddo. E’ molto caldo e una coppa è stesa sul letto. Gli interpreti erano due talenti non ancora sbocciati del tutto. Il risoluto marito che tentava un timido approccio, era interpretato da Edoardo Sylos Labini. Il ruolo della moglie fu interpretato da una quasi esordiente Luisa Ranieri che, grazie alla sua avvenente bellezza, renderà questo spot iconico e le sue parole “Anto’, fa caldo” un vero tormentone. Ma col caldo che sta facendo, il tè freddo non è nemmeno un palliativo. Si sta dimostrando talmente letale che a… sorridere sono solo le… onoranze funebri.

Un recente studio curato dall’Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine ha evidenziato che, con molta probabilità, le vittime in Europa sono state circa 1500 in 12 città. Proprio per questo la stima dei decessi, se estesa alle altre città, potrà essere di molto superiore. Il report ha sottolineato che se non viene frenata l’industria dei combustibili fossili il numero dei morti crescerà sempre di più, a vantaggio di un’esigua minoranza molto influente politicamente. Le energie fossili hanno causato un aumento della temperatura di 1-4°C, raggiungendo punte di 46°C nella penisola iberica. Secondo i calcoli degli scienziati circa 2300 cittadini sono morti per le temperature estreme in tutte le città prese in esame. Con un clima più mite sarebbero state risparmiate 1500 vite umane. Questo significa che il cambiamento climatico incide per il 65%.
Le città in cui il caldo si è dimostrato un killer spietato è stata Milano con 317 vittime, poi a calare le altre metropoli europee. Dal punto di vista numerico i morti sono stati superiori all’alluvione di Valencia dell’anno scorso con 224 vittime e a quelle del 2021 nell’Europa del Nord-Ovest con 243. Come percentuale di vittime, però, la più alta è stata registrata a Madrid, 90%. Il motivo può essere spiegato col fatto che la capitale spagnola essendo lontana dalla costa è più soggetta al caldo, mentre le città costiere godono del fatto che il mare ha un processo di riscaldamento più lento della terraferma.

Le prede…preferite dal caldo sono gli ultra 65enni, l’88% dei morti. A conferma che ondate di calore come quelle che si sono verificate rappresentano un vero e proprio serial killer silenzioso, e quindi più infido e pericoloso. E’ noto che questi soggetti cedono subito gli argini per le loro condizioni di salute pregresse, a causa della comorbidità di altre patologie, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie. Secondo gli esperti l’Europa ha promosso buoni piani di azione contro il caldo, che stabiliscono i passi da fare prima e dopo le ondate di calore.
Ma urge una strategia di lungo periodo per combattere “l’isola di calore urbana” (ICU). E’ un fenomeno che causa un aumento della temperatura nelle aree urbane rispetto alle zone rurali circostanti, creando un vero e proprio microclima più caldo. Questo accade a causa di diversi fattori, tra cui l’alta densità di edifici, la presenza di superfici impermeabili come asfalto e cemento, la scarsa presenza di aree verdi e le emissioni di calore dovute alle attività umane. L’unico antidoto sicuro è la drastica riduzione delle emissioni di gas serra e quindi l’utilizzo di combustibili fossili. Questo traguardo può essere raggiunto solo con una forte sinergia tra politica e società civile. E’ giunto il momento che “la cara e vecchia Europa” si dia una mossa, subito. Non c’è più tempo da perdere!