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Cacciatore uccide un cane sotto gli occhi del proprietario di 13 anni

E’ successo a Parabiago (Milano) a poche centinaia di metri dalle case. La disperazione della madre e del ragazzo affidata ad un post su Facebook.

Parabiago – Un cacciatore ha ucciso un rottweiler nel Parco del Roccolo, area verde di Parabiago, in una zona a poche centinaia di metri dalle case. L’animale, un esemplare femmina di soli 12 mesi, era in compagnia della proprietaria, Sarah, e del figlio di 13 anni. La donna ha affidato il suo sdegno ad post su Facebook dove spiega come si sono svolti i fatti.

L’uomo, un cacciatore, le ha sparato in bocca, come ci ha spiegato la veterinaria successivamente, perché l’ha scambiata per un animale selvatico sulle prime, poi invece ha detto che l’ha vista con la bocca aperta e le ha sparato mentre era in un campo a 160 metri dalle case. Mio figlio, un ragazzino di 13 anni, si è visto la testa del suo cane esplodere. Il cacciatore girava alle 16.30 della domenica senza un giubbotto catarifrangente che lo avrebbe reso visibile a noi, sparando a centosessanta metri dalle case. Un “cacciatore”. quelli che dicono di amare gli animali e che spara ad altezza uomo, a mezzo metro da un ragazzino. Non sono riuscita e guardare la mia amata Uma senza testa e non avrò pace finché non avrò ottenuto la giustizia che merita”.

Il cacciatore, 54 anni, si sarebbe giustificato sostenendo di aver temuto per la propria incolumità. L’uomo è stato denunciato dai carabinieri che contestualmente gli hanno sequestrato i fucili. I proprietari di Uma stanno ora preparando con i legali la denuncia che sporgeranno nelle prossime ore. Le associazioni animaliste, informate dei fatti, hanno espresso unanime solidarietà alla famiglia di Uma e, a fronte di questa ennesima vittima della caccia, sottolineano come «una simile distanza dalle abitazioni non si può considerare sicura», rimarcano la necessità «ormai irrimandabile di vietare la caccia vicino ai centri abitati, come di regolamentare in modo più restrittivo i calendari venatori e i giorni consentiti».

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