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Bufera liste in Piemonte. Conte: “Schlein cambi Pd prima che partito cambi lei”

Non c’è pace tra i dem a Torino, a due mesi dalle elezioni regionali, dopo il terremoto giudiziario scatenato dall’inchiesta ‘Echidna’.

Torino – “Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei”. Giuseppe Conte lancia un messaggio non troppo velato alla segretaria dem dopo i casi Puglia e Piemonte, che hanno squarciato il campo largo e ripresentato la tanto nota questione morale. Non c’è pace nel Partito democratico a meno di due mesi dalle elezioni regionali. Il terremoto giudiziario scatenato dall’inchiesta ‘Echidna’ della procura di Torino, sugli interessi della ‘ndrangheta sull’autostrada Torino-Bardonecchia, ha portato all’apertura di un nuovo fronte nella battaglia politica tra la fazione bonacciniana e quella schleiniana.

Neanche il tempo di archiviare la pratica, con tanto di braccio di ferro tra le due mozioni, sulla candidatura per il centrosinistra da contrapporre al Cirio Bis, ed ecco che arrivano le dimissioni del capogruppo dei Dem Raffaele Gallo, designato come capolista alle prossime regionali dell’8 e 9 giugno. Una decisione la sua che era nell’aria, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di suo padre Salvatore Gallo, 83 anni, considerato uomo forte all’interno del partito, in particolare nello spostare voti, facendo sentire la sua voce grazie al grande numero di tessere che portava in cascina. L’ex manager di Sitaf, concessionaria autostradale dell’A32, è accusato di corruzione elettorale, estorsione e peculato.

Raffaele Gallo si ritira dalla corsa alle europee

Gallo Jr, invece, nell’inchiesta non è coinvolto, ma ha fatto un passo indietro, ha spiegato “a tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito democratico”. Decisione presa dopo un colloquio avuto con il segretario regionale Domenico Rossi, che nelle scorse ore, oltre a chiedere alla commissione di garanzia interna di valutare il comportamento di Salvatore Gallo, aveva accennato alla ipotesi di riaprire alcuni ragionamenti alla lista di Torino. Dopo il duro colpo subito dall’area bonacciniana, di cui fa parte Gallo, la palla passa in mano ai sostenitori della mozione della segretaria nazionale Elly Schlein, pronti a presentare il nome di Nadia Conticelli, presidente regionale del partito, oltre che capogruppo a Palazzo Civico, per ricoprire il vuoto lasciato in cima alla lista.

Ma i bonacciniani non vogliono restare alla finestra. I telefoni in queste ore sono roventi e fonti autorevoli parlano di una corsa a trovare entro pochi giorni chi possa sostituire Raffaele Gallo. Meglio se donna, come l’assessora alla cultura del Comune di Moncalieri Laura Pompeo. Oppure un nome non necessariamente appartenente al partito. Per questo si starebbe tornando a guardare nell’ambito della società civile. Idea già
accarezzata quando il Pd e M5s si erano seduti a un tavolo per discutere di alleanze e progetti comuni. Da allora sembra passato un secolo. 

Elly Shlein e Giuseppe Conte

In più i casi Puglia – gli arresti a Triggiano – e ora Piemonte hanno letteralmente distrutto il campo largo. L’ex premier e leader 5 stelle non le manda a dire. Quasi vuole dare la sveglia alla Schlein a cambiare in fretta le cose prima che le cose travolgano lei. Conte respinge duramente l’accusa di slealtà arrivata dalla segretaria dem. “Accusarci di slealtà – sottolinea – offende il popolo che ha creato il M5S e che, dal 2009, ha fatto del
principio della legalità la nostra stella polare. Per noi non sono in gioco delle beghe tra partiti o tra leader, è in gioco la sostanza politica. Si tratta di rinnovare la classe dirigente per costruire qualcosa di diverso da quell’Italia che non ci piace. Non possiamo fare spallucce e questo per noi vuol dire essere leali con i nostri cittadini”.

L’ex premier poi ricorda che “se abbiamo fatto saltare le primarie del campo progressista dopo le inchieste è perché per noi la lotta contro la corruzione e l’illegalità è un patrimonio non negoziabile”. A chi rimprovera al Movimento di allearsi con il Pd solo quando il candidato è del M5s, Conte replica: “è la cosa più ridicola e truffaldina che mi viene detta. Da quando lavoriamo col Pd sui territori credo che il 90% dei candidati alle
elezioni locali abbia la tessera del Pd”. Per il leader M5s, infine, “le sorti dell’area del campo progressista non dipendono solo da noi, ma anche da quel che vorrà fare Schlein. Vuole perseguire gli impegni presi con la
comunità che l’ha investita segretaria, per trasformare il Pd? O finirà trasformata dal Pd?”.

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