Il giovane è stato operato ed è fuori pericolo. La Cgil denuncia il caporalato nella Piana del Fucino e ottiene per la vittima la protezione internazionale.
Pescina (L’Aquila) – Un giovane bracciante magrebino è stato abbandonato davanti all’ospedale di Pescina (L’Aquila) con una grave ferita alla gamba. L’incidente è stato causato da un mezzo agricolo durante la raccolta di carote nella Piana del Fucino. L’episodio, reso noto dalla Flai-Cgil della Provincia dell’Aquila e riportato dal quotidiano Il Centro, rimarca le drammatiche condizioni di lavoro dei migranti nel settore agricolo abruzzese. Il lavoratore, lasciato senza assistenza dal datore di lavoro, è stato trasferito al pronto soccorso di Avezzano, dove un intervento chirurgico che lo ha stabilizzato.
L’incidente è avvenuto nei campi del Fucino, un’area agricola strategica ma nota per il lavoro nero e lo sfruttamento, come evidenziato dal Rapporto su agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto, che classifica la Piana come “bollino rosso” per il caporalato. Il giovane, arrivato nella Marsica dopo un viaggio dalla Turchia, lavorava da circa tre mesi senza contratto regolare. Ferito da un mezzo agricolo, è stato abbandonato davanti all’ospedale di Pescina, un gesto che richiama il caso di Satnam Singh a Latina nel 2024, lasciato agonizzante con un braccio amputato. Grazie all’intervento medico e al trasferimento ad Avezzano, il bracciante è fuori pericolo, ma l’episodio sottolinea la vulnerabilità dei lavoratori migranti.
La Flai-Cgil ha ottenuto per lui la protezione internazionale, garantendo un permesso di soggiorno per motivi umanitari, come previsto per le vittime di sfruttamento. Il sindacato, guidato da Marcello Pagliaroli, denuncia: “Non si tratta di casi isolati, ma di un sistema che scarica il profitto sugli ultimi”. Le indagini, coordinate dalla Procura dell’Aquila, stanno verificando la dinamica dell’incidente e il coinvolgimento del datore di lavoro. Le possibili accuse sono omissione di soccorso e sfruttamento lavorativo ai sensi della legge 199/2016