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Botta e risposta fra Meloni e De Luca: la polemica continua

Il governatore De Luca dovrebbe chiedere scusa a don Patriciello per quella frase infelice che probabilmente gli è scivolata di bocca, come altre. Il sacerdote ha risposto per le rime tentando però una riconciliazione.

CAIVANO (Napoli) – Che non tutte le istituzioni dello Stato fossero esempi di serietà ce n’eravamo accorti da tempo. Ma quanto accaduto a Napoli e che ha visto come protagonista nientemeno che il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ci lascia davvero basiti. Prendere in giro un prete di frontiera e apostrofarlo malamente perché “colpevole” di essere uno dei Vip “scelti dalla Meloni per promuovere il premierato” ci sembra davvero troppo, anche per uno come De Luca, noto per le sue elucubrazioni politiche meglio rappresentate in satira da Maurizio Crozza. Don Maurizio Patriciello, 69 anni, originario di Frattamaggiore, ex paramedico, da molti anni parroco di Parco Verde di Caivano, non può essere preso per i fondelli e il governatore partenopeo dovrebbe chiedere scusa per quella frase davvero infelice ripetuta durante la sua consueta diretta Facebook del 10 maggio scorso:

”Ho visto Pupo, Iva Zannicchi e anche un prete che chiamiamo il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli con relativa frangetta“.

Vincenzo De Luca

Queste parole, oltre che poco felici, denigrano un coraggioso sacerdote che da anni si batte contro la camorra. Sbeffeggiare chi combatte la mafia fa il gioco dei delinquenti, degli spacciatori, dei pedofili che hanno ridotto Caivano ad una comunità dove la gente perbene è costantemente oppressa dal malaffare. Quella di De Luca è stata una frase di cui dovrà rispondere anche in assemblea regionale e proprio davanti agli stessi rappresentanti del suo partito i quali, soprattutto a livello centrale, hanno preso le distanze dal governatore campano che incomincia ad essere sempre meno simpatico. Don Patriciello, che di certo non le manda a dire, ha subito risposto all’attacco del suo presidente con la forza e l’ardore che gli sono congeniali:

”Io sono solo un prete – ha detto Patriciello – non un prete anticamorra come mi definiscono. Io non ho alcun monopolio. Chiamo solo il male per nome. Se é mafia la chiamo mafia, se é camorra la chiamo camorra…Sono andato al convegno dove c’era la Meloni perché sono stato invitato come altri. All’incontro ho visto anche Violante che non credo sia di destra e c’erano persone di tutte le aree politiche. Sono un uomo libero e non sta al mio governatore dire ciò che devo e non devo fare. Prima di essere prete sono un uomo, un uomo libero, lo ripeto. De Luca lo sa o no che l’amministrazione comunale di Caivano è stata sciolta per mafia per ben due volte? Lo sa o no che da noi insistono 13 piazze di spaccio? Ho chiesto aiuto a Renzi e a Conte quando erano presidenti del Consiglio cosi come ho chiesto aiuto alla Meloni che ha subito risposto ed ha fatto cose concrete mantenendo le sue promesse tanto che qui molte cose sono cambiate. Tirare in ballo me in questo momento significa mettere a repentaglio la mia vita, ricordo a De Luca che vivo sotto scorta dopo la bomba che hanno messo davanti alla chiesa…Ora voglio le scuse dal mio presidente, poi andiamo a prendere un caffè”.

Il presidente Meloni con don Patriciello a Caivano

La cosa poteva finire li, invece no. De Luca ha replicato confermando la sua posizione e senza indietreggiare di un millimetro: “Non ha il monopolio della battaglia alla Camorra, ha proseguito il governatore mettendo a segno una seconda offesa grave. Stavolta però la situazione ha messo in forte imbarazzo numerosi esponenti del partito Democratico, primo fra tutti Walter Verini, capogruppo in commissione Antimafia, che ha parlato di “battuta da evitare perché può delegittimare la figura e l’impegno del prete e che non mi è piaciuta”. Sulla vicenda è intervenuta Giorgia Meloni, con un post su Facebook:

Padre Maurizio vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità ha detto la premier – Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso…”.

Il sacerdote fra le montagne di rifiuti nella Terra dei Fuochi

De Luca ha replicato anche alla Meloni versando benzina sul fuoco:

“Cè una grande mistificazione e un’aggressione mediatica nei miei confronti. La mia polemica era nei confronti della Meloni, non di altri. La Meloni che ha utilizzato la presentazione di un progetto istituzionale per fare una sceneggiata di politica politicante. Quella si chiama politica politicante, demagogia, cialtroneria e la mia polemica è nei confronti di questo clima. Che è quello che obbliga magari dirigenti di aziende dello Stato a mettersi la maglietta sul petto per dare prova di sottomissione e di subalternità al governo. Questo sono cose vergognose che vanno combattute in maniera esplicita. La camorra non c’entra niente, c’entra solo la Meloni e le sue strumentalizzazioni politiche”.

Di scuse però non se ne parla.

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