Carlo Amoruso in manette: l’accusa è omicidio volontario ed è legata alla morte di Marino Tatoli, 49 anni, il custode dell’impianto, arso vivo nella sua roulotte.
Bisceglie (BAT) – Un uomo di 37 anni, Carlo Amoruso, è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani con l’accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso. L’arresto è legato alla morte di Marino Tatoli, 49 anni, trovato privo di vita all’interno di una roulotte andata completamente distrutta dalle fiamme nella serata del 22 maggio, a Bisceglie, in via Copenaghen, dove la vittima lavorava come custode in un autoparco.
Il rogo della roulotte ripreso dalle telecamere
Le indagini, coordinate dalla Procura di Trani, hanno portato al rinvio dell’autopsia inizialmente prevista, per permettere ulteriori accertamenti investigativi che hanno poi condotto all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del gip del tribunale di Trani. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Tatoli potrebbe essere stato arso vivo, sebbene non si escluda che i fumi sprigionati dalla combustione siano stati la causa effettiva della morte. I carabinieri hanno ricostruito la sequenza degli eventi tramite i filmati di due telecamere di sorveglianza di un’attività vicina. Le immagini mostrano la vittima arrivare all’autoparco alle 18.55, visibilmente barcollante, presumibilmente in stato di ebbrezza. Dopo un breve dialogo con due persone – una delle quali identificata come Amoruso – l’uomo entra nella roulotte.
Un delitto particolarmente crudele
A quel punto, Amoruso, rimasto solo, inizia a raccogliere materiali infiammabili come cartoni, pedane e copertoni, cospargendoli poi con alcol e posizionandoli sotto e intorno alla roulotte. Alle 19.16, Tatoli esce un attimo dal mezzo, parla brevemente con l’indagato e rientra. Alle 20.07, secondo la ricostruzione, viene appiccato il fuoco e si verifica anche una deflagrazione, a cui Amoruso assiste senza intervenire. Il procuratore capo di Trani, Renato Nitti, ha definito l’episodio un delitto particolarmente crudele, sottolineando come la vittima si trovasse in condizioni di vulnerabilità. “L’indagato – ha detto – ha agito in modo indisturbato per circa un’ora, manipolando persino una delle telecamere per evitare che inquadrasse la roulotte“. Inoltre, poche settimane prima del fatto, Amoruso aveva assunto lo stesso incarico di custode nell’autoparco, accanto alla vittima.
Scena muta durante l’interrogatorio
Durante l’interrogatorio di garanzia, l’indagato ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. La PM Roberta Moramarco ha confermato che le aggravanti contestate includono la crudeltà, l’uso di mezzi insidiosi e l’approfittamento di una condizione di minorata difesa. Il movente dell’omicidio resta tuttora sconosciuto. L’autopsia sul corpo di Marino Tatoli è programmata per il 12 giugno e sarà eseguita dal medico legale Francesco Introna, dell’Università di Bari. Nel frattempo, le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio del tragico episodio.