Operazione congiunta di Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane nel porto di Bari: valuta occultata in carta stagnola per eludere i controlli.
Bari – Ancora un sequestro record di contanti al porto di Bari, dove i militari del II Gruppo della Guardia di Finanza, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno intercettato un’ingente somma di valuta non dichiarata, per un totale di 391.320 euro, trasportata illegalmente da due passeggeri in arrivo dalla Grecia.
L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo di controllo dei flussi commerciali e di persone da e per l’area Schengen, con particolare attenzione alle movimentazioni di denaro contante in ingresso o in uscita dal territorio nazionale.
Contanti nascosti addosso e nel marsupio: sequestrati oltre 350mila euro
Il controllo è scattato durante la verifica di un’autovettura sbarcata da una motonave proveniente dalla Grecia. A insospettire gli agenti è stato il comportamento nervoso dell’autista e del passeggero, entrambi di origine irachena ma in possesso di cittadinanza tedesca, che avevano dichiarato verbalmente di trasportare circa 900 euro ciascuno.
Una verifica più accurata ha però permesso di rinvenire ben 90.900 euro occultati all’interno degli indumenti di uno dei due, e altri 300.420 euro addosso all’autista, suddivisi in mazzette avvolte in carta stagnola e nascoste dentro un marsupio. Il trucco, volto a eludere il fiuto del cash dog in servizio, non è però servito ad aggirare i controlli.
Violazione della normativa valutaria: sequestri amministrativi immediati
Poiché entrambi i soggetti non avevano presentato la prevista dichiarazione doganale per somme superiori a 10.000 euro, come stabilito dalla normativa valutaria europea, sono scattati immediatamente i sequestri amministrativi: 56.630 euro al passeggero e l’intero importo di 300.420 euro all’autista.
Controlli rafforzati per la tutela dell’economia legale
L’attività si inserisce nel quadro della sinergia operativa tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane, rafforzata dal Protocollo d’Intesa nazionale che promuove l’utilizzo di strumenti avanzati di analisi del rischio, incrociando dati su rotte commerciali, modalità di trasporto e informazioni di intelligence presenti nelle banche dati condivise.
Un’azione che mira a contrastare i traffici illeciti e tutelare le risorse economiche e finanziarie dell’Unione Europea, la libera concorrenza, nonché gli operatori economici onesti.