Acque agitate nel centrosinistra barese, il campo largo è andato a farsi benedire e il penalista vuota il sacco: “Ora dovrei ricomporlo io?”.
Bari – Ancora acque agitate nel centrosinistra barese: ieri sera, durante una conferenza stampa convocata nel giro di poche ore, Michele Laforgia, sostenuto da una parte del centrosinistra (M5s, Sinistra italiana, Italia viva, +Europa e socialisti) ha deciso di rimettere la sua candidatura a sindaco di Bari ai partiti che lo sostengono, chiedendo che siano loro a decidere se ci sono ancora le condizioni per andare avanti. “Credo – ha annunciato l’avvocato – che sia arrivato il momento, liberando definitivamente il campo da ogni sospetto di personalismo, di rimettere la mia disponibilità alla candidatura a sindaco alle stesse forze politiche che me l’hanno chiesta e l’hanno sostenuta, almeno fino ad oggi, e cioè la Convenzione per Bari 2024 e il Movimento 5 stelle”.
Ma qual è il perché della mossa di Laforgia? “Nelle ultime ore – spiega – da più parti è stato chiesto ai due
candidati, e cioè a me e Vito Leccese, di incontrarci, di fare un passo indietro e, magari, di individuare un terzo uomo o una terza donna che eviti la spaccatura del centrosinistra alle ormai imminenti elezioni dell’8 e 9 giugno. Mi sembra una sesquipedale sciocchezza, ennesimo sintomo del tramonto della politica. Non siamo noi, e comunque di certo non sono io, bollato come divisivo sin dal primo momento – fa notare – a poter ricomporre, d’incanto, il campo largo, o giusto o comunque unito, magari specificando anche di chi dovremmo fare a meno. È compito delle forze politiche, le stesse forze politiche che ci hanno candidato e che in questi giorni e in queste ore ci chiedono di compiere passi di danza, non si capisce verso dove, né come”.
L’annuncio a sorpresa è arrivato a pochi giorni, dopo molte polemiche, dall’annullamento delle primarie che si sarebbero dovute tenere domenica scorsa con l’altro candidato del centrosinistra (Pd, Verdi e altri), Vito Leccese. Giovedì scorso, a poche ore dagli arresti per un presunto voto di scambio, Laforgia e Giuseppe Conte hanno annunciato la rinuncia ai gazebo per il venire meno delle “condizioni minime di sicurezza”. Una scelta che, di fatto, ha spaccato il campo progressista, creando una frattura tra Dem e pentastellati, tra Conte e Schlein. “Resto al servizio del centrosinistra e in attesa di sapere se e a quali condizioni mi sarà chiesto un impegno in prima persona – ha detto Laforgia – Dopo di che deciderò cosa fare di intesa con tutti e tutte coloro che mi sono stati/e accanto in questi mesi”.
Nonostante la scelta di rimettere la candidatura a Bari nelle mani dei partiti, il Movimento 5 Stelle mantiene la barra dritta su Michele Laforgia, nome scelto assieme a Sinistra Italiana. È la linea indicata dai livelli regionali del partito di Giuseppe Conte a pochi minuti dalla conferenza fiume di Laforgia. Il candidato di Pd ed Europa Verde, Vito Leccese risponde: “Spero non sia una nuova perdita di tempo”. A lasciarlo perplesso è il riferimento alla decisione demandata ai partiti. Il termine ultimo per la presentazione delle liste, infatti, è il 28 aprile. Appena tre settimane, dunque, per mettere a punto un programma e indicare un candidato di coalizione. E, d’altra parte, a scandagliare fonti di Pd e M5s, la mossa di Laforgia non compatta le forze in campo. I livelli locali dei Cinque Stelle, infatti, fanno sapere di essere determinati a tenere la barra dritta sul candidato scelto con Sinistra Italiana.
“Apprezziamo le parole e il grande impegno di Michele Laforgia, candidato sindaco alle amministrative di Bari. La sua disponibilità a rimanere in campo dimostra la serietà e la coerenza di chi ha a cuore il futuro della città. Confermiamo convintamente il nostro sostegno alla sua candidatura”, spiega Leonardo Donno, deputato e coordinatore M5s in Puglia. Il segretario di SI, Nicola Fratoianni, aveva invitato Laforgia e Leccese a trovare una intesa fra loro, lasciando intendere di non essere indisponibile ad accettare un eventuale passo indietro del proprio candidato.
E dopo la conferenza del candidato, Fratoianni dice: “Ringraziamo Laforgia per aver fatto un ulteriore passo avanti nell’interesse della città. La sua scelta di consegnare nelle mani della Convenzione di cui siamo parte e delle altre forze politiche che lo hanno sostenuto l’onere di trovare una soluzione in grado di determinare un passo in avanti è, per noi, un fatto positivo. Da domani, come abbiamo fatto fino a ora, continueremo a lavorare perché si possa individuare una soluzione unitaria e condivisa”, conclude.
Fonti del Partito Democratico al lavoro sul dossier Bari sottolineano che la scelta di Laforgia apre uno spazio che va riempito. Dunque, viene sottolineato, l’interlocuzione va avanti fra tutti i partiti in campo. Laforgia, d’altra parte, ha accompagnato la sua disponibilità a rimettere in discussione la candidatura da parole che fanno trapelare il suo malumore per la situazione che si è venuta a creare dopo l’apertura dell’inchiesta sui presunti voti di scambio nel barese che ha coinvolto anche una assessora della giunta Emiliano.
“Mi viene chiesto di fare una cosa che io non ho nessuna intenzione di fare”, ha sottolineato l’avvocato penalista: “Cioè, un passo indietro e nel contempo di scegliere, di cercare o di proporre un altro candidato o un’altra candidata. Siccome tutto questo ragionamento presuppone il fatto che io sia divenuto per qualcuno o per qualcuna, un inciampo, rimuoviamo questo inciampo: la responsabilità è vostra, prendetevela di fronte alla città oggi e per tutto quello che avverrà nei prossimi mesi”, ha tuonato Laforgia.
Tutto questo avviene mentre sull’altro fronte il centrodestra, dopo un tira e molla durato quattro mesi, sembra pronto ad ufficializzare domani il proprio candidato sindaco: salvo altri colpi di scena sarà Fabio Romito, consigliere regionale della Lega, 36 anni compiuti in queste ore. Che qualcosa si stesse smuovendo si era intuito già sabato scorso, quando il leader del Carroccio, Matteo Salvini, da Torino aveva parlato di un centrodestra pronto a vincere a Bari con un “giovane leghista” e domenica, da Bari aveva delineato un profilo che faceva pensare proprio a Romito. La svolta è arrivata ieri sera, durante un tavolo cittadino che ha dato il
via libera definitivo. Il consigliere regionale della Lega avrebbe quindi superato al fotofinish i colleghi di coalizione Filippo Melchiorre, senatore di FdI vicinissimo alla premier Giorgia Meloni, e il viceministro Francesco Paolo Sisto (FI).