Secondo le indagini, avrebbero sottratto dal patrimonio dell’impresa fallita autoveicoli, liquidità, oltre al complesso dei beni aziendali.
Napoli – Un decreto di sequestro preventivo ha colpito due società di Marano di Napoli nel settore della ristorazione, bar e pasticceria e le cinque persone che le amministrano. Il provvedimento eseguito della Guardia di Finanza giunge al termine di un’indagine della Procura di Napoli Nord, che ha fatto emergere a carico degli indagati indizi di bancarotta fraudolenta distrattiva per oltre due milioni di euro – per aver sottratto dal patrimonio dell’impresa fallita autoveicoli, liquidità, oltre al complesso dei beni aziendali; bancarotta da altre operazioni dolose in conseguenza del reiterato inadempimento delle obbligazioni verso l’Erario per 1.472.257,99 di euro e documentale; nonché di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte sui redditi ed IVA per complessivi 1.474.203,60 di euro.
Agli indagati viene contestato anche l’autoriciclaggio, avendo gli imprenditori distratto gli interi asset aziendali della società fallita e di altra società fraudolentemente svuotata, reimmettendoli in due nuove società “clone”, tuttora operative nel medesimo settore, ed attenendo così immediati ed importanti profitti.
Le attività di indagine hanno permesso di rilevare l’esistenza di commistioni gestionali tra la società fallita, l’altra società fraudolentemente svuotata e le due società gemelle attualmente operative, le quali, nonostante nel tempo abbiano avuto titolarità formali diverse, hanno costituito un unico centro di imputazione giuridica e, dunque, nella sostanza, rappresentato un’unica realtà aziendale.
Sulla base delle indagini è così scattato il sequestro preventivo degli interi compendi aziendali, illecitamente distratti e reimpiegati nelle due società “clone”, del valore economico di complessivi 1.534.689,00 di euro, oltre al sequestro preventivo funzionale alla confisca diretta e per equivalente per complessivi 3.474.642,99 di euro.