La Premier Meloni accelera l’azione governativa mentre il Paese cerca una svolta. OOpinioni contrastanti al Forum Ambrosetti ma attenzione speciale sull’extra gettito bancario e l’incidenza dei “poteri forti”. Occorre spingere la ripresa.
Roma – Tanti gli appuntamenti e le sfide autunnali per il governo Meloni. Impegni gravosi sollecitati da un Paese che vorrebbe trovare la forza di rialzarsi e affrontare cosi i tanti disagi che l’affliggono. L’economia langue, a dispetto di tutte le statistiche che vengono distribuite come fosse un vademecum universitario o il catechismo per un cattolico.
La cinghia sociale si restringe sempre più, le problematiche, anche le più piccole, sembrano diventare montagne ripide e pericolose da scalare. Insomma, ci vuole una svolta. Così anche la premier, rendendosi conto che deve produrre risultati visibili, impone una velocità maggiore al proprio esecutivo e cautela nei provvedimenti e nelle dichiarazioni.
“La situazione è complessa da maneggiare, il tempio della velocità (Gran premio di Monza) diventa per noi anche fonte di ispirazione. Abbiamo bisogno di correre di più per far correre di più questa nazione” – dichiara Giorgia Meloni.
Una affermazione che rivela quanto alta sia, a Palazzo Chigi, la preoccupazione per il Pil che cala, la disoccupazione che cresce ed il superbonus che si mangia i già pochi soldi per la seconda manovra del centrodestra e forse anche per le tensioni e le divisioni tra i leader dei partiti. Intanto la platea di banchieri e imprenditori del Forum Ambrosetti di Cernobbio, dove la premier non è potuta andare in quanto a Monza, dà un giudizio nel complesso cautamente positivo sull’operato del governo di Giorgia Meloni.
In un sondaggio in sala proposto durante il dibattito, circa il 30% dei presenti ha espresso una valutazione chiaramente insufficiente (un voto da uno a quattro su una scala da uno a nove). Il 18,3% dei presenti nella sala di Villa d’Este a Cernobbio ha espresso un giudizio intermedio, mentre il 50,7% dei partecipanti al Forum dà un voto positivo (un voto da sei e nove). Il giudizio più prevalente, dato dal 22,5% dei partecipanti al Forum Ambrosetti, è nettamente positivo: sette punti su nove.
Al di là delle pagelle sciorinate, come se fossimo a scuola, vi è comunque cauto ottimismo. Nessuno, insomma, per adesso trova tra gli imprenditori il coraggio di sparare sulla nave governativa, ma di fare dei distinguo molto interessanti almeno sulle proposte trapelate da fonti dell’esecutivo. L’unico a tenere la barra al centro sembra, pertanto, essere Giorgetti che avverte tutta la responsabilità della prossima manovra economica.
Nel frattempo, sempre da Cernobbio, si pratica il tiro a piattello sull’extra gettito bancario. Manovra che al di là di ogni polemica, strumentale ed artificiosa, incontra il plauso di quasi l’intero Paese. Infatti, è decisamente negativo il giudizio riguardo alla tassa sugli extra-profitti: un terzo della sala assegna un voto pari a uno (sempre su nove) e più del 60% dei partecipanti assegna a quella misura un voto decisamente negativo. Meno di un terzo dei partecipanti (32%) dà invece un giudizio positivo sulla tassa sugli extra-profitti.
Giudizio, a dir poco, surreale. Insomma i poteri forti fanno sentire la propria voce, anche indirettamente, per influenzare ed intorbidire le acque che si vorrebbe restassero stagnanti. Anche il Pontefice dalla Mongolia fa sentire la propria voce, affermando che
“… il vero progresso delle Nazioni non si misura sulla ricchezza economica e tanto meno su quanto investono nell’illusoria potenza degli armamenti, ma sulla capacità di provvedere alla salute, all’educazione e alla crescita integrale della gente”.
Così Papa Francesco incontrando gli operatori della carità alla Casa della Misericordia di Ulan Bator, ultimo appuntamento pubblico del suo viaggio in Mongolia.