L’autorità giudiziaria ritiene che la giovane hostess palermitana si sia suicidata. La famiglia intende impugnare la decisione.
Vienna – Non verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Aurora Maniscalco, la 24enne di origine palermitana morta lo scorso 23 giugno a Vienna, dove viveva da tre anni e lavorava come hostess per la Lauda Air. La decisione è stata presa dalle autorità giudiziarie austriache, che ritengono si sia trattato di suicidio.
Aurora sarebbe precipitata dal balcone dell’appartamento in cui viveva col fidanzato, anche lui palermitano, nella serata di sabato 22 giugno. Ricoverata in condizioni gravissime, Aurora è deceduta in ospedale il giorno seguente. I genitori della giovane, però, non credono all’ipotesi del gesto volontario e sospettano che Aurora sia stata uccisa. Hanno presentato un esposto alle autorità italiane e hanno intenzione di impugnare la decisione del mancato esame autoptico, nominando un legale austriaco non appena saranno depositate le motivazioni.
Parallelamente, è stato trasmesso un esposto anche alla Procura di Palermo, che però non ha competenza diretta sul caso: per legge, i reati contro cittadini italiani all’estero ricadono sotto la giurisdizione della Procura di Roma, che potrebbe ora valutare eventuali iniziative giudiziarie. La famiglia chiede verità e trasparenza su una morte che presenta ancora molte zone d’ombra.