Arriva la polizza assicurativa anti-calamità ma non è obbligatoria, il testo in Aula

Dopo le polemiche successive ai danni da maltempo in Emilia Romagna, alla Camera approda l’esame sul ddl sulla ricostruzione.

Roma – Arriva l’assicurazione per le calamità naturali. Ma a quanto pare non si parla di obbligatorietà. Il disegno di legge sulla ricostruzione post-calamità, il cui esame è iniziato oggi nell’aula della Camera, introduce una delega al governo affinché emani entro 12 mesi “uno o più decreti legislativi per la definizione di schemi assicurativi finalizzati ad indennizzare persone fisiche e imprese per i danni al patrimonio edilizio cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali”. Nella delega, in ogni caso, non viene fatto alcun cenno all’obbligo di sottoscrivere la polizza assicurativa, come aveva proposto il ministro Nello Musumeci il 21 settembre scorso, scatenando un polverone di polemiche dopo i danni da maltempo in Emilia Romagna.

Nei giorni dell’emergenza in Emilia, il ministro della Protezione civile aveva rilanciato l’idea di introdurre progressivamente un’assicurazione obbligatoria sulla casa per i danni da maltempo e gli eventi sismici. Mentre impazzava la la polemica politica tra maggioranza e opposizioni sulle responsabilità nei ritardi delle opere di prevenzione, Musumeci aveva aperto nuovamente alla prospettiva di una polizza per le abitazioni private sugli eventi atmosferici. Un dibattito che ha preso piede proprio negli ultimi anni con l’intensificarsi dei fenomeni meteorologici estremi. Ma poi le proteste si sono fatte prepotenti.

Il maltempo in Emilia Romagna

E ora il disegno di legge prevede, in un altro articolo, la possibilità per le imprese di una liquidazione parziale
anticipata dei danni subiti, da parte delle compagnie assicurative presso le quali le imprese hanno sottoscritto una polizza. Il ddl del governo è una legge quadro per la ricostruzione post-calamità, dopo che si è conclusa la fase emergenziale. Tra le altre cose, il testo prevede che, una volta conclusa la fase emergenziale, il Consiglio dei ministri possa dichiarare per la zona colpita “lo stato di ricostruzione nazionale“. Nell’ultimo articolo di merito, il testo introduce la delega al governo per emanare entro 12 mesi dei decreti legislativi che definiscano “degli schemi assicurativi volti a indennizzare le persone fisiche e le imprese” colpite dalla calamità.

Tali decreti legislativi dovranno rispettare dei principi: “individuare la platea dei soggetti aventi diritto all’indennizzo e la tipologia di immobili ammissibili a tali forme di copertura, assicurando l’efficiente coordinamento degli schemi assicurativi a supporto della ricostruzione con le altre tipologie di intervento pubblico applicate”; “individuare la tipologia dei rischi assicurabili e dei danni suscettibili di indennizzo nonché l’entità dei massimali assicurativi”; “promuovere, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, la costituzione presso la Concessionaria servizi assicurativi pubblici (CONSAP) Spa di un ruolo di esperti per la stima economica dei danni prodotti da eventi calamitosi”.

Ma anche “valorizzare forme di compartecipazione delle imprese assicurative private allo sviluppo dei predetti schemi assicurativi, anche al fine di mitigare, contenere e razionalizzare gli impatti sulla finanza pubblica derivanti dall’attuazione delle misure di intervento pubblico attivate in occasione di eventi calamitosi e catastrofali”. 

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