Sorveglianza speciale per due esponenti del clan mafioso ad Aprilia: “Elevato pericolo sociale”

Il Tribunale di Roma accoglie la proposta del Questore di Latina: obbligo di soggiorno per 4 e 3 anni a due indiziati di vertice dell’organizzazione criminale sgominata con l’operazione “Assedio”.

Latina – Due soggetti ritenuti ai vertici del clan mafioso attivo ad Aprilia sono stati destinatari della misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno rispettivamente per quattro e tre anni, che entrerà in vigore al termine della detenzione attualmente in corso.

Il provvedimento è stato disposto dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, che ha accolto la proposta formulata dal Questore di Latina nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura.

Coinvolti nell’operazione “Assedio”

I due uomini sono indagati nell’ambito dell’operazione “Assedio”, condotta nei mesi scorsi dai Carabinieri, che ha già portato all’arresto di numerosi esponenti di un sodalizio criminale di stampo mafioso radicato sul territorio.

Secondo gli investigatori, uno dei due indagati avrebbe assunto la guida del gruppo criminale di Aprilia durante l’assenza del capo, mentre l’altro avrebbe svolto un ruolo attivo nella realizzazione dei cosiddetti “reati fine” tipici delle associazioni mafiose, dimostrando entrambi una spiccata capacità di leadership e relazioni con altri clan legati alle “mafie storiche”.

Legami criminali ad Aprilia che resistono anche al carcere

Il Tribunale ha ritenuto che lo stato detentivo non sia sufficiente a interrompere i legami criminali dei due uomini, il cui radicamento territoriale e la capacità di intimidazione sono emersi con forza dalle indagini. Secondo la Polizia, i due avrebbero continuato a esercitare un’influenza pericolosa sul tessuto sociale, imponendosi attraverso condotte violente, prevaricatrici e omertose.

Nonostante l’inchiesta penale sia ancora alle fasi iniziali, gli elementi indiziari raccolti sono stati ritenuti sufficienti per applicare le misure di prevenzione personali, in linea con il ruolo del Questore come garante della sicurezza pubblica.

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