Approvato il Ddl eco-vandali: chi imbratta un monumento pagherà di tasca propria

Plauso del centrodestra per il giro di vite contro gli attivisti che si accaniscono sul patrimonio architettonico del Paese. Ma il Pd: “Norma liberticida, il governo non tollera il dissenso”.

Roma- Il “Ddl Beni culturali” è legge: d’ora in poi chi deturpa o imbratta un monumento paga di tasca propria. Festeggia il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha fortemente voluto la norma che inasprisce le sanzioni per i cosiddetti “eco-vandali”. L’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo con 138 sì, 92 no e 10 astenuti dopo che il provvedimento, avente come primo firmatario proprio il ministro Sangiuliano, era stato approvato dal Senato lo scorso 11 luglio.

Per Sangiuliano è un giorno di festa. “Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. D’ora in poi, aggiunge il ministro, “chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”.

Al plauso da parte del centrodestra per il giro di vite contro i vandali – “Sono eco-cretini, non si poteva restare impassibili”, ha detto ad esempio il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti – fa da contraltare il Pd, che si dice preoccupato per la restrizione della libertà di manifestazione del pensiero dei giovani attivisti.

“Oggi – ha commentato Laura Boldrini nell’aula della Camera assistiamo all’ennesima mossa securitaria di questa maggioranza con misure che possiamo definire ad personam – vecchio vizio della destra italiana – e che non fanno altro che restringere la libertà di dissenso e manifestazione. Una legge che tutela il patrimonio culturale esiste già, voluta dai ministri Orlando e Franceschini: inasprire le pene con sanzioni penali e amministrative è solo una bandierina repressiva. Dopo i ragazzi dei rave party, le Ong che salvano vite umane in mare questa volta, nel mirino delle destre, ci sono le ragazze e i ragazzi di Ultima Generazione, accusati di ‘violenza’ per i blocchi stradali e di danneggiare i beni culturali quando, in realtà, nessun monumento è stato oggetto di danni permanenti. La verità è che non tollerano il dissenso”.

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