Appalti per conto del clan Fezza-De Vivo: 8 arresti in provincia di Salerno

Bufera sull’imprenditore Alfonso Marrazzo, ex consigliere comunale e assessore di Pagani: le assegnazioni durante il Covid.

Salerno – In periodo Covid, un ex consigliere comunale e assessore avrebbe ottenuto appalti per conto del clan Fezza-De Vivo: 8 arresti in provincia di Salerno.

Questa mattina, ufficiali di polizia giudiziaria in servizio presso il Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’ordinanza riguarda 8 indagati: 3 in carcere e 5 agli arresti domiciliari.

Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di condizionamento elettorale mediante minaccia, falso ideologico, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento personale. Le condotte risultano aggravate dalla finalità di agevolare il programma criminale del clan Fezza – De Vivo di Pagani.

Secondo l’ipotesi accusatoria, attualmente condivisa dal GIP, il clan Fezza-De Vivo, attraverso l’imprenditore Alfonso Marrazzo – già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa e in passato consigliere comunale e assessore all’ambiente fino al 2016 – sarebbe riuscito a infiltrarsi nel tessuto economico e amministrativo. Marrazzo, tramite la cooperativa PE.DE.MA., di cui era presidente, avrebbe ottenuto appalti pubblici comunali, come la gestione del cimitero e il servizio di spazzamento strade, oltre ad altri servizi di urgenza, compresi quelli legati alle emergenze Covid-19, specialmente per quanto riguarda la sanificazione.

Questi ultimi servizi sarebbero stati eseguiti in frode al capitolato d’appalto.

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