Gli investigatori non escludono nulla e mantengono il massimo riserbo sull’inchiesta, già segnalata alla Dda di Catanzaro, considerati i particolari dell’esecuzione e dell’estrema disinvoltura con la quale si è mosso l’assassino nella serata di fine anno. Al momento rimane oscuro anche il movente.
Soriano Calabro – Se le indagini seguiranno una pista mafiosa l’inchiesta passerà alla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. Per il momento l’omicidio di Giuseppe De Masi, 39 anni, ucciso a colpi di pistola, alle 17.30 del 31 dicembre scorso, dentro la bottega di un barbiere nel centro storico di Soriano Calabro, rimane competenza della Procura vibonese, diretta da Camillo Falvo, e del Pm titolare dell’inchiesta Maria Cecilia Rebecchi.
Quest’ultima coordina le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e dei militari di Soriano e Serra San Bruno. La vittima, titolare di una ditta di escavatori per movimento terra, era stata coinvolta nell’operazione antidroga “Ghost” e nell’operazione di polizia “Luce nei Boschi” dunque nulla di strano che questi precedenti possano avere a che fare con l’agguato mortale nonostante l’uomo fosse stato prosciolto.
De Masi si trovava all’interno della barberia quando il killer, a volto scoperto, aprendo la porta della bottega, avrebbe premuto il grilletto due volte colpendo l’imprenditore al capo e al collo. Mentre l’uomo si accasciava sul pavimento in un lago di sangue il sicario avrebbe fatto fuoco altre quattro volte mettendo a segno un terzo proiettile.
L’evento delittuoso si sarebbe svolto davanti al barbiere impietrito dalla paura e subito dopo ricoverato in ospedale sotto shock. Sul luogo giungevano i carabinieri della locale stazione e i soccorritori del 118 che non potevano fare altro che constatare la morte della vittima. Le indagini venivano subito avviate con la verifica dei video di alcune telecamere stradali e con la convocazione dei testimoni presenti sul posto durante il delitto.
Chi ha ucciso De Masi sapeva bene dove trovarlo e come muoversi nel centro storico del paese ben sapendo che per l’ultimo dell’anno la gente si attarda sulle strade per gli ultimi acquisti e per gli auguri. Pare anche che tre persone, al momento sconosciute, abbiano cercato De Masi presso il suo autolavaggio ma non avendolo trovato, probabilmente, si sarebbero recate altrove.
Forse si tratta delle stesse persone che, subito dopo, si sarebbero recate in auto davanti alla barberia dove poi è avvenuto l’omicidio. Il killer, come abbiamo detto a volto scoperto, avrebbe agito d’impeto sparando a distanza ravvicinata per poi dileguarsi nella notte del 31 dicembre.
Le persone che avrebbero cercato l’imprenditore nel suo autolavaggio al momento non si sarebbero presentate in caserma per dichiarare la loro estraneità ai fatti dunque si può supporre che il terzetto avesse cercato De Masi con le medesime intenzioni malevole poi culminate con l’atroce delitto.
Al momento nessuna ipotesi vene scartata dagli investigatori, nemmeno quella che possa trattarsi di un sicario venuto da fuori paese e che a Soriano possa avere avuto un basista in grado di riferire i movimenti di De Masi, in pratica ucciso a colpo sicuro. Il fatto di sangue ha sconvolto la tranquilla comunità di Soriano dedita al lavoro ed estranea a simili drammatici accadimenti.
Per altro la famiglia della vittima viene ritenuta distante dagli ambienti criminali di qualsivoglia origine e lo stesso De Masi, dopo la parentesi giudiziaria di dieci anni fa da cui era uscito con piena assoluzione, pare si fosse estraniato del tutto da certe persone dedicandosi esclusivamente al suo lavoro di imprenditore che svolgeva tra l’autolavaggio e la ditta di movimento terra:
”…L’intera cittadinanza di Soriano Calabro – scrive il sindaco Vincenzo Bartone in una lettera aperta – che mi onoro di rappresentare, esprime profondo dolore per l’efferato e vile gesto delittuoso consumatosi alla vigilia di Capodanno. L’amministrazione comunale esprime il cordoglio ai familiari e consegna a tutte le forze dell’ordine impegnate la vicinanza che certamente meritano, auspicando che venga al più presto possibile consegnato alla giustizia il fautore dell’efferato omicidio brutalmente consumato nella sera in cui, come di consueto, tutta la Comunità si prepara ad una festa…”.
Oscuro rimane ancora il movente del delitto anche a fronte di diverse perquisizioni operate dai carabinieri la stessa sera del delitto. Massimo riserbo sui risultati delle testimonianze e sui video delle telecamere di sorveglianza.