Ambiente: Wwf, il 7% del Pil mondiale viene utilizzato per distruggere la natura

Sono infatti 7 mila miliardi di dollari la quota che viene destinata ogni anno ad attività che alimentano la crisi climatica.

Roma – Il 7% del Pil mondiale viene utilizzato per distruggere la natura. Sono infatti 7 mila miliardi di dollari la quota che viene destinata ogni anno ad attività che alimentano la crisi climatica e della biodiversità sotto forma di finanza privata, incentivi fiscali e sussidi pubblici. A denunciarlo è il Wwf, richiamando gli aspetti finanziari del Living Planet Report lanciato in occasione della Cop16 sulla biodiversità, le cui si sessioni supplementari si apriranno proprio domani a Roma. Oltre la metà del Pil globale – il 55% pari a 58.000 miliardi di dollari – dipende in misura moderata o elevata dalla Natura e dai suoi servizi.

“Eppure, il nostro attuale sistema economico” determina “uno sfruttamento insostenibile delle risorse naturali, il degrado ambientale e il cambiamento climatico”, spiega l’Ong. Per colmare il deficit di fondi per le soluzioni basate sulla natura e per fornire benefici alla natura, sarebbe necessario reindirizzare almeno il 7,7% dei flussi finanziari globali. Il deficit di finanziamenti per una transizione energetica volta a mantenere il mondo entro l’obiettivo di 1,5°C è molto ampio, secondo Wwf. I finanziamenti globali per un sistema energetico green si sono infatti avvicinati a 1.300 miliardi di dollari nel 2021/22, in gran parte a causa di un aumento dei finanziamenti per le energie rinnovabili e i trasporti. Tuttavia, sarebbero necessari 9.000 miliardi di dollari all’anno fino al 2030 per finanziare sia la mitigazione delle emissioni di gas serra, sia l’adattamento agli impatti del cambiamento climatico.

Allo stesso modo, la transizione verso un sistema alimentare sostenibile richiede un enorme aumento della spesa, pari a 390-455 miliardi di dollari l’anno. Come recentemente rilevato dall’IPBES (piattaforma intergovernativa delle Nazioni Unite), un’azione immediata per la biodiversità potrebbe generare un valore di oltre 10 mila miliardi di dollari e sosterrebbe 395 milioni di posti di lavoro a livello globale entro il 2030. Al contrario, ritardare l’azione per la biodiversità, anche di un solo decennio, potrebbe addirittura comportare un raddoppiamento dei costi rispetto a quelli da sostenere nel quadro di un’azione immediata.

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