Il guru di Miggiano strappa il microfono alle giornaliste che lo incalzano sui digiuni imposti agli adepti. E per calmare il sedicente asceta deve arrivare l’Arma.
MIGGIANO (Lecce) – Prima parla con i giornalisti poi li minaccia di morte dicendo vi ammazzo. Il presunto santone di Miggiano non sembra il bravo ragazzo “sfortunato” dipinto cosi dai suoi compaesani, piuttosto il solito capo di una setta “in costruzione” che avrebbe rovinato la vita ad almeno due persone. Almeno cosi affermano i genitori di una giovane donna e di un uomo che hanno fatto parte o, meglio, che farebbero ancora parte della comunità di Kadir Bouasrya, 40 anni, marocchino da parte di padre e salentino di nascita, l’uomo che si definisce uno dei rappresentanti di Dio in terra.
Il 10 ottobre scorso le due inviate di Rai e Mediaset, Barbara Di Palma per Vita in Diretta e Francesca Pizzolante per Pomeriggio Cinque, si sono recate lungo la Provinciale 13, davanti casa del supposto carismatico. Le giornaliste hanno chiesto a Kadir in quali condizioni di salute si trovassero i suoi ospiti, atteso che in paese sarebbero apparsi smunti e notevolmente dimagriti. I rispettivi genitori, in due distinte denunce per violenza privata, avrebbero evidenziato che Kadir farebbe osservare ai suoi seguaci lunghi periodi di digiuno per giungere poi alla “purificazione dell’anima”. All’incalzare delle domande Kadir Bouasrya si sarebbe infastidito e con rabbia avrebbe strappato di mano i microfoni alle due croniste.
Dunque sarebbe passato alle minacce: “Ve ne dovete andare. Chiunque mi perseguiterà lo ucciderò qui davanti. Chi pecca contro la volontà di Dio riceve la collera di Dio”. Insomma la storiella si ripete. Sin quando ne parli bene tutto fila liscio, quando chiedi con insistenza e determinazione la verità dei fatti, giù minacce e violenze contro gli operatori dell’informazione. Insomma il “bravo ragazzo” di paese si è comportato come tutti gli altri falsi asceti, recitando la solita messinscena. Mentre Di Palma e Pizzolante venivano invitate dalle rispettive produzioni a mettersi in sicurezza Kadir, ancora più rabbioso, avrebbe continuato a delirare sul marciapiede davanti casa, camminando avanti e indietro con le braccia rivolte al cielo e gridando:
“Pagliacci! Menzogneri! Manipolatori di vite e di menti! Alzatevi contro questi bugiardi!” – profferiva Kadir all’indirizzo delle due troupe – Razza di bugiardi e manipolatori, andate via! Gli angeli mi conoscono e mi vengono incontro perché lo sanno la collera che cosa posso sprigionare”.
Provvidenziale l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri il cui equipaggio ha fatto calmare l’uomo convincendolo a rientrare in casa. E farebbe bene a rimanerci il sedicente “eletto” perché le accuse rivoltegli dai genitori di Marika, 36 anni e di Luigi, 47 anni, sono assai gravi e la Procura di Lecce ha aperto un fascicolo a suo carico delegando le indagini ai militari dell’Arma:
”Mia figlia è dimagrita di almeno 10 chili – racconta Silvio Ruta, il padre della ex cameriera ospite del santone che abita a Sampieri, frazione di Scicli, in provincia di Ragusa – sono convinto che quell’uomo l’abbia plagiata. Tutti qui le volevano bene. Era una ragazza solare e sorridente, ora non lo è più. Mia figlia aveva un fidanzato, ma dopo la fine della loro relazione è iniziato questo calvario. Lavorava come cameriera in un bar, poi ha conosciuto sui social Kadir. Hanno iniziato a sentirsi telefonicamente. Il 28 agosto 2023 è andata via da casa e non è più tornata. Ed ora non è più la stessa. Temo per la vita di mia figlia. Abbiamo saputo che Kadir la costringe a lunghi periodi di digiuno per “punirla”, per “salvarle e purificarle l’anima”.
Oltre a questo la costringe a svolgere lavoretti umilianti o a sottostare a penitenze, come quella che fece quando girò nuda per le vie del paese. Mia figlia è anemica e necessita di analisi periodiche e medicinali”.
Il padre disperato, né più, né meno come i genitori dell’altro seguace, avrebbe tentato più volte di convincere la figlia a tornare a casa ma non c’è stato niente da fare:” Mi dice che vive nel mondo della salvezza dell’anima – conclude Silvio Ruta – e Kadir è il suo idolo e non vuole che se parli male”. Il copione si ripete.