Altri sbarchi a Lampedusa: quasi 700 i migranti, avvistato un morto

Mediterranea Saving Humans ha svolto con successo una operazione di soccorso di 28 persone, tra cui 12 minori, che erano alla deriva.

Lampedusa –  Proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti. In 310 a bordo di sei barconi sono approdati sull’isola portando a 684, su 13 natanti, il numero delle persone arrivate dalla mezzanotte. A soccorrere l’ultimo gruppo sono stati i finanzieri e gli operatori di Frontex con le motovedette. Ai soccorritori, i migranti hanno riferito di essere partiti dai porti libici di Zuara, Zauiya, Khoms e Tajura. Sono stati portati all’hotspot dell’isola da dove, in mattinata, sono stati trasferiti in 300 col traghetto di linea per Porto Empedocle. Gli ospiti, adesso, sono 728 ma le segnalazioni di barconi nei pressi delle coste continuano ad arrivare.

La barca del soccorso civile Safira di Mediterranea Saving Humans ha svolto con successo una operazione
di soccorso di 28 persone, tra cui 12 minori, che erano alla deriva in zona sar Tunisia, dopo essere partiti dalla costa libica di Sabratha. Ne da’ notizia la stessa ong, precisando che l’operazione di soccorso migranti c’è stata alle 16. Le persone sono state messe in salvo dai rescue team di Mediterranea, dopo che il motore della imbarcazione ha preso fuoco. Le autorità sono state tutte prontamente avvertite dal comando di bordo. L’avvistamento della barca alla deriva è avvenuto durante le operazioni di ricerca avviate fin dalle 9 di questa mattina nella zona, dopo che l’equipaggio aveva scorto un corpo senza vita poi scomparso nel mare e chiari segni di naufragio di una barca in legno.

Anche in questo caso sono state allertate Guardia costiera e Mrcc italiani. Le persone soccorse, tutti profughi in fuga dalla Libia, sono di varie nazionalità dell’Africa subsahariana e occidentale. Erano in mare da 52 ore, completamente stremati. Il team medico di bordo si sta prendendo cura di loro. La notte scorsa diversi sono stati gli sbarchi spontanei sull’isola di Lampedusa, sottolinea ancora l’ong.

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