Aggressioni a medici e infermieri, Schillaci: “Arresto in flagranza anche differito”

Il ministro della Salute: “Inaccettabili aggressioni contro chi è lì per aiutare”. Le misure allo studio contro l’emergenza. La proposta di Fnomceo: “Telecamere in tutti gli ospedali”.    

Roma- Arresto in flagranza anche differito: è questa la misura allo studio contro le continue aggressioni – ormai una vera e propria emergenza nazionale – a medici e infermieri, come evidenziano troppi recenti fatti di cronaca. Ad annunciarlo è il ministro della Salute Orazio Schillaci al termine della riunione con tutti gli Ordini professionali sanitari. Schillaci ha aggiunto che “a breve ci sarà un confronto anche con le parti sindacali” di categoria.  

“Abbiamo partecipato oggi ad una importante riunione con il sottosegretario Gemmato e con tutti gli ordini professionali sanitari, noi siamo intervenuti subito sul tema delle aggressioni agli operatori che è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno nel decreto ‘bollette’ abbiamo aumentato le pene per chi commette violenze e abbiamo anche istituito la procedibilità d’ufficio ma questo non è più sufficiente. Ieri ci siamo confrontati con il ministro Nordio e in questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile è di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato anche differito”, ha detto Schillaci all’AdnKronos.

“Ho incontrato anche il ministro Piantedosi, i posti di polizia negli ospedali sono aumentati in modo significativo e quindi il governo è sul pezzo – ha aggiunto Schillaci- Si devono trovare rapidamente degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile e poi vuole un cambio di marcia culturale”.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci

“Bene il ministro Schillaci sull’uso della flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori sanitari. Ora il problema da risolvere è dotare tutti gli ospedali di videosorveglianza e impedire a chiunque di entrare. L’episodio gravissimo di Foggia dimostra che chiunque può entrare in un ospedale e arrivare alla sala chirurgica. Questo va impedito. Abbiamo chiesto anche al Governo di difendere i medici perché noi siamo il baluardo della scienza, quindi non possono prevalere sui media le fake news sulla medicina e la scienza che alimentano un clima di diffidenza nei confronti della categoria”. Così all’Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), che oggi ha partecipato in collegamento all’incontro.

“Siamo assolutamente concordi con il Ministro della Salute Orazio Schillaci nell’applicazione dell’arresto in flagranza di reato, anche differito, per chi si rende colpevole di aggressioni nei confronti del personale sanitario. Mettere in sicurezza i nostri professionisti è un dovere civile da cui nessuno può sottrarsi”, ha detto Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute. “L’inasprimento delle pene introdotto da tempo non ha prodotto risultati sostanziali. L’escalation di episodi di violenza è al momento inarrestabile e riteniamo giusto utilizzare ogni mezzo a disposizione per porre fine a quello che si sta trasformando in un massacro giornaliero. Si, non ritengo eccessivo il termine massacro perché i rischi a cui va incontro chi si occupa quotidianamente di curare i cittadini è sempre maggiore. Come UGL Salute avevamo da tempo sollevato da anni l’attenzione sul problema ma solo ora, grazie anche alla sensibilità sull’argomento mostrata dal Ministro Schillaci, dal Ministro Piantedosi e ora dal Ministro Nordio, dalle vuote parole ascoltate per troppo tempo si sta cercando di passare a fatti concreti. Chiediamo quindi che l’arresto in flagranza possa essere utilizzato tempestivamente come ulteriore deterrente. E riteniamo altresì giusto aprire un dibattito sulla proposta del Daspo sanitario che avevamo formulato tempo addietro ed oggi riproposta del Senatore Ignazio Zullo, che prevede di escludere gli autori di atti di violenza sui sanitari da cure e assistenza gratuiti, a parte interventi salvavita a e di urgenza. Noi non volteremo mai le spalle ai tanti professionisti impegnati a garantire il diritto alla salute dei cittadini combattendo sempre al loro fianco contro i violenti, per la loro sicurezza, i loro diritti e la loro dignità” conclude il sindacalista.

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