Abbandono di incapaci e stipendi da fame, sospesi i gestori di una casa di riposo

I due sono accusati di aver abbandonato anziani non autosufficienti e di caporalato: i dipendenti erano pagati 2,40 euro all’ora con turni massacranti, senza permessi né ferie.

Palermo – Gestivano una casa di cura per anziani, ma anziché accudire gli ospiti li trascuravano nonostante questi ultimi non fossero capaci di provvedere autonomamente a se stessi. A scoprire la brutta vicenda sono state le Fiamme gialle, che partendo da una segnalazione hanno avviato le indagini, sospendendo alla fine i due gestori della residenza dalle attività per un anno.

Tutto è cominciato quando la figlia di un’ospite di Villa Valenti, una comunità alloggio per anziani di Palermo, si era accorta che la madre, che aveva difficoltà nel deglutire, continuava a perdere peso. La donna si è rivolta alle autorità facendo scattare i controlli. Dalle indagini della Guardia di finanza è poi emerso che un altro anziano sarebbe stato lasciato a lungo a letto nonostante la frattura del femore. Ma non era tutto.

Le Fiamme Gialle hanno appurato che i due gestori, approfittando dello stato di bisogno di tre dipendenti, non regolarmente assunti e privi di qualifiche adeguate a svolgere le mansioni che ricoprivano, li obbligavano a estenuanti turni giornalieri, senza ferie, permessi né riposi settimanali. Il tutto dietro un compenso ridicolo: circa 2,40 euro l’ora invece di 8,41, salario minimo previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro nel settore socio-assistenziale.

Il comportamento dei gestori, acclarato grazie a intercettazioni audio e video, avrebbe inoltre permesso di ottenere indebiti risparmi in termini di versamento di contributi ed oneri previdenziali.

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