La Procura capitolina sta esaminando l’esposto di Fs, e potrebbe trasmettere gli atti ai colleghi milanesi per competenza.
Milano – Caos treni, danneggiamenti e sabotaggi sulle linee ferroviarie. La Procura di Milano al momento non ha aperto alcun fascicolo sulle ipotesi che si rincorrono nelle ultime ore. In particolare, in relazione a quanto accaduto l’11 gennaio scorso, quando un problema alla linea elettrica ha bloccato per ore il traffico dei treni da e per il capoluogo lombardo. La Procura, guidata da Marcello Viola, ha finora solo preso atto delle notizie giornalistiche uscite in questi giorni, ossia di un video pubblicato dai media che mostrerebbe la presenza di una persona quel mattino, verso le 7, prima del guasto, sui binari nello snodo ferroviario tra la stazione Centrale e quella di Lambrate.
Allo stato, però, nessun fascicolo è stato aperto in Procura e dunque non c’è alcun elemento per ora che porta ad indagare su ipotesi di sabotaggi. L’esposto presentato dal gruppo Fs, che ha fatto riferimento a una serie di episodi tra cui anche quello dell’11 gennaio a Milano, è stato depositato ai pm di Roma, che invece hanno già aperto un fascicolo. Potrebbero essere gli inquirenti romani – se ne ravvisassero l’esigenza – a trasmettere ai colleghi milanesi per competenza parte delle loro indagini.
Il Gruppo Fs il 15 gennaio “alla luce dell’ennesimo incidente anomalo sulla rete e di un elenco di circostanze altamente sospette”, aveva preparato “un esposto denuncia molto dettagliato che ha depositato presso le autorità competenti”. In particolare, veniva precisato, “gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi (non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete), il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo”.
Dubbi espressi dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e ribaditi in una informativa urgente alla Camera. Quanto all’escalation di azioni contro ferrovie, Salvini ha poi ripercorso lo stillicidio di incidenti che hanno causato i ritardi nell’anno appena iniziato, a cominciare da quello dell’11 gennaio alle ore 7.11, quando il FrecciaRossa 9515 a causa della disalimentazione poco fuori Milano della linea elettrica per la rottura del filo e del pantografo la circolazione si è paralizzata, gettando mezza Italia nel caos. “Le immagini dell’impianto di videosorveglianza hanno mostrato un soggetto esterno nell’area interessata al verificarsi della prima anomalia. L’uomo ripreso dalle telecamere si muoveva tra i binari dopo le scintille” ha detto il ministro.
Quindi l’incidente del 13 gennaio lungo la linea alta velocità Roma-Napoli, quando alle 7.05 un guasto al deviatoio di Gricignano ha creato il blocco della circolazione. E poi il giorno successivo la rottura della rotaia tra Valdarno Sud e Arezzo Nord, con altri disagi, proseguiti nei pressi di Terontola con “gli scatti degli interruttori con perdita di controllo degli enti”, quindi la disalimentazione alla linea di contatto tra Roma Termini che ha interessato tutte le linee ferroviarie. Troppi incidenti tutti insieme, che hanno indotto Fs a presentare il 15 gennaio un esposto, “segnalando la possibile riconducibilità degli episodi ad attività volutamente mirate a colpire gli asset aziendali”, ha proseguito il ministro.
L’ultimo episodio il 16 gennaio, quando il personale Rfi addetto alla manutenzione della trazione elettrica di Mantova ha rinvenuto una catena antifurto per bici sulla fune elettrica della linea aerea, e il 18 gennaio l’effrazione nei pressi di Roma Aurelia. “Alla luce di tutto questo è stata inviata dal gruppo Fs una comunicazione al servizio di polizia ferroviaria”, ha concluso Salvini.