A Cagliari tensione tra antifascisti e polizia

Tre fermati durante i tentativi di forzare i cordoni. Manifestazioni contrapposte a duecento metri di distanza nel centro cittadino.

Cagliari – Il centro del capoluogo sardo è stato teatro di forti tensioni, con scontri ripetuti tra le forze dell’ordine e i manifestanti del corteo antifascista che hanno tentato in più occasioni di raggiungere il raduno organizzato da Blocco Studentesco e Casapound, svoltosi a poche centinaia di metri di distanza.

La giornata di mobilitazione antifascista era stata organizzata attraverso un rapido passaparola dopo che si era diffusa la notizia dell’arrivo nel capoluogo sardo di attivisti dell’estrema destra provenienti da tutto il Mezzogiorno e dalla Sicilia. Il presidio di protesta è partito da piazza Garibaldi, muovendosi poi verso le zone centrali dove la polizia aveva predisposto un massiccio schieramento in assetto antisommossa.

I primi tentativi di superare le barriere delle forze dell’ordine si sono verificati in via Sonnino e via Lanusei, con i manifestanti che hanno cercato ripetutamente di aggirare i blocchi per avvicinarsi al corteo di destra. La polizia ha risposto dapprima impiegando gli idranti delle camionette del Reparto Mobile per disperdere i gruppi più avanzati. Di fronte alla persistenza dei tentativi di forzatura, gli agenti hanno quindi effettuato una vera e propria carica che ha portato al fermo di tre persone, immediatamente condotte via con i cellulari della polizia. Un quarto individuo è stato identificato dopo momenti di forte tensione mentre documentava con riprese video il presidio di Blocco Studentesco.

Durante le fasi più concitate sono stati lanciati alcuni fumogeni e bottiglie verso le linee della polizia, che è comunque riuscita a mantenere separate le due manifestazioni. Il corteo autorizzato di Blocco Studentesco, che ha radunato circa un centinaio di partecipanti in piazza Repubblica a circa duecento metri dal presidio antifascista, ha sfilato per un breve percorso esponendo uno striscione con la scritta “casa mia non è casa tua”, richiamo modificato al brano di Ghali presentato all’ultima edizione del Festival di Sanremo. Durante la marcia sono stati scanditi anche slogan contro il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

L’intera operazione di ordine pubblico è stata coordinata anche attraverso la sorveglianza aerea garantita da due elicotteri che hanno monitorato dall’alto entrambe le manifestazioni fino al loro scioglimento.