Animali e cittadini, ma anche scienziati e medici contrari alle violenze di laboratorio, si ritroveranno in piazza della Pace a Parma, alle ore 14.30 del prossimo 20 marzo per dire no alle sofferenza degli animali utilizzati a scopo pseudo-scientifico e allo sperpero inutile di risorse pubbliche nelle università.
Parma – Le associazioni animaliste scenderanno ancora in piazza insieme ai cittadini per chiedere la liberazione dei macachi di Parma. L’appuntamento è fissato per il giorno 20 marzo alle 14.30 in Piazza della Pace a Parma, per la Giornata Internazionale della Felicità. L’evento, dal nome “La marcia della libertà“, è un appello al cambiamento e a una ricerca etica nel rispetto della vita di tutti, animali compresi.
“…Scenderemo in piazza per gli animali rinchiusi nei laboratori nella Giornata Mondiale della Felicità perché la libertà e la felicità sono un diritto di ogni creatura – dicono gli attivisti – noi non siamo contro la ricerca, appoggiamo la scienza contraria agli esperimenti sugli animali e chiediamo il rispetto della vita sia degli animali sia degli umani…”.
Ad essere contrari agli esperimenti sugli animali non sono solo associazioni animaliste e cittadini, ma anche scienziati e organizzazioni internazionali di medici come la Limav. Per la scienza contraria alla sperimentazione su creature, gli esperimenti sugli animali sono un danno per la ricerca stessa, non solo un problema etico e di coscienza. Sperimentare sugli animali, disponendo oggi di metodi di valutazione di gran lunga più affidabili, significa sperperare risorse, causare immense sofferenze inutili agli animali e un ritardo irrecuperabile nella ricerca.
Dopo oltre tre anni di proteste continue, volte a salvare la vita dei macachi rinchiusi nei laboratori di sperimentazione dell’università parmense, il “caso macachi di Parma” continua a scuotere l’opinione pubblica. E per Alan e Larry, due dei macachi utilizzati per gli esperimenti e divenuti un simbolo di libertà, la battaglia non si ferma. È una battaglia di ideali, di giustizia e di civiltà, in linea con il pensiero gandhiano, simbolo di pace e di non violenza.
“…La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui vengono trattati gli animali – diceva Gandhi – sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo…”.
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