Si sarebbero impossessati di beni per 4,5 milioni di euro, di cui 500 mila ottenuti come microcredito per le imprese, per fare viaggi e comprare auto di lusso e opere d’arte: Tra gli arrestati l’ex assessore allo Sport di Brindisi e suo padre
Brindisi – Avrebbero sperperato ingenti risorse economiche in parte derivate da denaro pubblico per fare la bella vita: viaggi in località turistiche, auto fuoriserie e opere d’arte. Tre imprenditori avrebbero svuotato le casse aziendali per 4 milioni di euro richiesto finanziamenti statali per 500mila euro con i quali avrebbero vissuto da nababbi prima di essere scoperti.
Cosi sono finiti in manette Antonio Ingrosso, 48 anni, di Brindisi, già assessore comunale allo Sport, Flavio Elia, 26 anni, di Lecce e Vincenzo Ingrosso, 73 anni, brindisino, l’unico finito ai domiciliari. Sono state sequestrate due società con le quali gli indagati avevano le mani in pasta: la Processi Speciali srl, dichiarata fallita, e la M.p.s. srl, entrambe attive nel settore della componentistica aerea, fornitrici di aziende nazionali ed estere soprattutto per pezzi di ricambio di arei Boeing.
Le indagini sono state condotte da militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e coordinate dal procuratore aggiunto di Brindisi, Antonio Negro.
I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Gip Maurizio Saso. I tre avrebbero distratto lo Stato e creditori privati (facendo scattare anche l’accusa di bancarotta fraudolenta) in denaro e beni per oltre 4,5 milioni di euro.
Due degli indagati avrebbero anche sottratto al patrimonio della ditta fallita due immobili per un valore di 410.000 euro e ottenuto dal Mise una erogazione pubblica di 500.000 mila euro come microcredito. E’ stato quindi disposto il sequestro preventivo per l’equivalente di una somma pari a quella concessa dallo Stato.