Confermata la sentenza per evasione fiscale e autoriciclaggio, con confisca di oltre 3 milioni di euro. Pena sospesa per altri due imputati.
Milano – La Corte d’Appello del capoluogo lombardo ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione per Irene Pivetti, ex presidente della Camera, accusata di evasione fiscale e autoriciclaggio. La decisione ribadisce il verdetto del settembre 2024 e riguarda operazioni commerciali del 2016 per circa 10 milioni di euro, legate alla compravendita di tre Ferrari Granturismo.
Secondo l’accusa, le transazioni sarebbero state utilizzate per occultare beni e riciclare proventi illeciti, con il coinvolgimento della società Only Italia, riconducibile a Pivetti. Al centro, la cessione del marchio “Isolani-Ferrari” al gruppo cinese Daohe, acquistato per 1,2 milioni e rivenduto a un prezzo dieci volte superiore.
Oltre alla condanna di Pivetti, sono state confermate le pene a due anni (con sospensione) per il pilota Leonardo Isolani e la moglie Manuela Mascoli, insieme alla confisca di oltre 3,4 milioni di euro.
Il procedimento giudiziario non si limita alle operazioni legate alle Ferrari, ma si intreccia anche con un altro filone di indagine: quello delle mascherine importate dalla Cina durante la fase più acuta dell’emergenza Covid. L’operazione, dal valore complessivo di circa 35 milioni di euro, vide l’arrivo dei dispositivi di protezione a Malpensa. Tuttavia, secondo gli inquirenti, soltanto una parte della fornitura – pari a circa 10 milioni di euro – sarebbe stata effettivamente consegnata. Le mascherine risultarono di qualità scadente, in gran parte inutilizzabili e recavano un falso marchio CE, elemento che aggravò ulteriormente la posizione degli imputati.