Maxi sequestro da 4,5 milioni alla cosca Anello – Fruci

Terreni e un’impresa tra i beni bloccati dalla GdF. Patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi e legami con associazione mafiosa.

Catanzaro – I militari del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e del Comando provinciale della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dal tribunale, con cui è stato disposto il sequestro di prevenzione di diversi appezzamenti di terreno, capannoni, fabbricati (tra cui una villa ubicata all’interno di un noto complesso residenziale sito a Parghelia), un’impresa individuale con relativo patrimonio aziendale (costituito da numerosi appezzamenti di terreno e locali deposito) per un valore complessivo stimato in oltre 4,5 milioni di euro, riconducibili a due esponenti di primissimo piano della cosca Anello – Fruci di Filadelfia (VV).

I proposti rientrano nella categoria dei soggetti connotati da “pericolosità sociale qualificata”, come previsto dal d.lgs. n. 159/2011, atteso il loro coinvolgimento nell’indagine “Imponimento” per i delitti di associazione mafiosa, estorsione ed altro, ove sono stati condannati a pene pesantissime confermate, al momento, anche nel grado di appello. Uno dei proposti, altresì è stato recentemente condannato in via definitiva nell’ambito dell’inchiesta convenzionalmente denominata “Dedalo – Petrolmafie” per una vicenda estorsiva aggravata dall’aver agevolato la cosca Anello – Fruci di Filadelfia (VV).

 Il provvedimento di sequestro è stato emesso sulla base di articolate investigazioni economico-patrimoniali coordinate da questa Procura Distrettuale della Repubblica ed eseguite dagli specialisti dello S.C.I.C.O. di Roma e del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata – Nucleo di polizia Economico-Finanziaria Catanzaro – che hanno evidenziato una netta sproporzione fra l’ingente valore dei beni nella loro disponibilità e gli esigui redditi dichiarati ai fini delle imposte sui redditi. Il provvedimento è stato disposto ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n. 159/2011, in attesa del contraddittorio che avrà luogo dinanzi al tribunale di Catanzaro – Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione nel procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per la confisca dei beni, che è ancora in corso.