L’imprenditore gioca sporco ma la Finanza lo becca!

Scoperto un sistema di fatture false e soldi dirottati su conti personali. Sequestrati beni e quote per oltre mezzo milione di euro.

Caltanissetta – I finanzieri del Comando provinciale hanno eseguito un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre mezzo milione di euro, nei confronti di due soggetti indagati rispettivamente per reati tributari e riciclaggio. Le investigazioni, condotte dai militari del Gruppo di Gela, sono scaturite da un’approfondita analisi della contabilità di una società operante nel settore della meccanica generale, che ha evidenziato gravi irregolarità fiscali e contabili.

Gli approfondimenti successivi hanno permesso di accertare che il legale rappresentante dell’impresa si è sottratto nel tempo al pagamento delle imposte, commettendo così il reato di “omessa dichiarazione”. Dalle indagini, supportate da controlli incrociati su imprese operanti a livello nazionale e da verifiche sui rapporti bancari di diversi soggetti, è emerso un sistema di movimentazioni finanziarie illecite.

In particolare, sono stati riscontrati trasferimenti di ingenti somme di denaro sul conto personale di un soggetto di Niscemi, in assenza di rapporti commerciali effettivi, consentendo così all’imprenditore gelese di eludere il versamento delle imposte dovute allo Stato.

È stato inoltre accertato che l’imprenditore, nel tentativo di sottrarsi a eventuali responsabilità amministrative e penali, ha ceduto la società a un cittadino straniero gravato da numerosi precedenti penali e sottoposto a misura restrittiva degli arresti domiciliari.

Il GIP del Tribunale di Gela, quindi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro delle disponibilità finanziarie e, per equivalente, dei beni immobili e mobili registrati riconducibili alla società e agli indagati, a tutela delle ragioni dell’Erario.

I beni sequestrati a garanzia del credito erariale consistono, più in dettaglio, in quote societarie e disponibilità finanziarie esistenti su conti correnti bancari per oltre mezzo milione di euro.

L’operazione si inquadra nell’ambito della prioritaria e specialistica attività di polizia economico – finanziaria istituzionalmente attribuita alla Guardia di Finanza, volta a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità connotati da maggiore gravità, a tutela delle imprese che invece operano nel rispetto della legge e dei lavoratori.