Chiara Ferragni in tribunale per il Pandoro Gate

Oggi l’udienza pre-dibattimentale che vede l’imprenditrice digitale imputata per truffa aggravata assieme ad altre due persone.

Milano – Assistita dai legali Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, Chiara Ferragni è entrata nell’aula della terza sezione penale, davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini. L’influencer è imputata, assieme ad altre due persone, per truffa aggravata per le iniziative promozionali delle uova di Pasqua e del Pandoro Pink Christmas.

Questa mattina la seconda udienza pre-dibattimentale, che si è tenuta a porte chiuse, era incentrata sulla costituzione delle parti civili e sulla scelta del rito processuale. In merito alla sua posizione l’imprenditrice si è sempre proclamata innocente e ha chiesto di essere processata con il rito abbreviato. La sentenza dovrebbe arrivare a gennaio 2026.

Lo scorso gennaio era stato notificato il decreto di citazione diretta a giudizio, firmato dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal Pm Cristian Barilli. Decreto che riguardava anche gli altri imputati: Fabio Damato, ex collaboratore di Chiara Ferragni, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Tra gli imputati c’era anche l’amministratore delegato dell’azienda dolciaria piemontese Alessandra Balocco, deceduta lo scorso agosto dopo una lunga malattia.

Secondo l’accusa, in relazione alla vendita dei pandoro e delle uova di Pasqua il cui prezzo non comprendeva la beneficenza, Chiara Ferragni avrebbe ingannato i consumatori per circa 2,2 milioni di euro tra il 2021 e il 2022. Per la difesa, invece, l’imputata è innocente. L’influencer ha poi effettuato donazioni per un totale pari a 3,4 milioni di euro.

È fuori dal procedimento il Codacons che, dopo aver stretto un accordo con l’imprenditrice, ha ritirato la denuncia. A ritirare l’istanza anche una signora di 76 anni che aveva chiesto di entrare come parte civile nell’udienza per aver comprato alcuni pandori. L’anziana avrebbe ottenuto un risarcimento extragiudiziale.

Sulla costituzione dell’unica parte civile che potrebbe entrare nel processo – l‘associazione Casa del Consumatore – il giudice si è riservato di decidere nella prossima udienza. Lo scorso 30 ottobre l’associazione aveva comunicato di aver rifiutato la proposta di 5mila euro di risarcimento.

Le prossime udienze si terranno il 25 novembre e il 19 dicembre.