Omicidio Nada Cella: la procura chiede l’ergastolo per Anna Lucia Cecere

Per la pm Dotto, l’ex insegnante avrebbe agito in preda a un impulso violento. La richiesta per Soracco, imputato per favoreggiamento, è di quattro anni.

Dopo quasi trent’anni, il caso dell’uccisione di Nada Cella, la giovane segretaria trovata morta nello studio del commercialista dove lavorava, è approdato alla fase decisiva del processo. La procura ha formulato le richieste di condanna: ergastolo per Anna Lucia Cecere, ex insegnante accusata di omicidio volontario aggravato, e quattro anni per Marco Soracco, il titolare dello studio, imputato per favoreggiamento.

La pm Gabriella Dotto, al termine di una requisitoria durata due udienze, ha tracciato un quadro accusatorio preciso. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, Cecere si sarebbe presentata nello studio di via Marsala la mattina del 6 maggio 1996 per incontrare Soracco. Nada avrebbe tentato di impedirle l’accesso e ne sarebbe nata una discussione, degenerata in una violenta aggressione con un oggetto appuntito.

Nella ricostruzione della procura, Cecere avrebbe agito sotto l’impulso di una gelosia profonda e di una frustrazione accumulata. La pm ha parlato di “rabbia incontrollabile“, utilizzando anche il termine “raptus” per descrivere un gesto improvviso e non pianificato. Subito dopo il delitto, la donna avrebbe tentato di eliminare tracce compromettenti, lavandosi e ripulendo parte dei locali.

Secondo l’accusa, Soracco avrebbe poi contribuito a evitare che gli investigatori approfondissero il rapporto tra lui e Cecere, adottando una condotta definita manipolatoria e proteggendo l’ex insegnante anche quando lui stesso finì tra gli indagati nei mesi successivi al delitto.

Le difese degli imputati respingono in blocco la ricostruzione della procura. Gli avvocati sostengono che la conoscenza tra Cecere e Soracco fosse superficiale e che la dinamica proposta dagli inquirenti non abbia riscontri concreti. La parola ora passa ai legali degli imputati, che nelle prossime udienze presenteranno la loro versione dei fatti.