Il partito di Meloni guadagna mezzo punto nel terzo anniversario del governo. Crisi interna ai Cinquestelle: persi 0,7 punti in due settimane.
Roma – La rilevazione Youtrend/Agi pubblicata in concomitanza con i tre anni di governo Meloni mostra uno scenario politico in cui il principale partito della maggioranza continua la sua ascesa, mentre tra le opposizioni emerge una situazione di forte difficoltà per il Movimento 5 Stelle, penalizzato sia dalle recenti consultazioni amministrative che dalle lacerazioni interne.
Fratelli d’Italia si spinge oltre la soglia psicologica del 30%, raggiungendo quota 30,3% con un guadagno di mezzo punto rispetto alla precedente misurazione. Gli altri componenti della coalizione governativa mantengono sostanzialmente le loro posizioni: la Lega resta ferma all’8,5% senza variazioni, mentre Forza Italia registra un lievissimo arretramento all’8,9%, perdendo appena un decimale. Nel complesso, l’intera alleanza di centrodestra si attesta al 48,7%, con un marginale progresso di due decimi.
Sul fronte opposto dello schieramento politico, la situazione più critica riguarda il partito guidato da Giuseppe Conte, che nell’arco di quindici giorni subisce un’emorragia di consensi quantificabile in sette decimi di punto, scivolando al 12,5%. Questa flessione si inserisce in un momento particolarmente delicato per il movimento, segnato da risultati elettorali profondamente deludenti nelle ultime tornate regionali e da lacerazioni organizzative emerse con forza dopo l’addio alla vicepresidenza di Chiara Appendino.
L’ex prima cittadina torinese ha rassegnato le dimissioni all’indomani di una serie di débâcle elettorali che hanno visto il movimento arrancare: il 4,3% in Toscana rappresenta solo l’ultimo di una sequenza di risultati negativi che hanno coinvolto anche Marche e Calabria.
Il Partito Democratico mostra una progressione contenuta ma positiva, salendo al 22,2% con un incremento di tre decimi. Anche l’alleanza ecologista e di sinistra avanza leggermente, portandosi al 6,4% grazie a un miglioramento di due decimi. Tuttavia, queste crescite risultano insufficienti a compensare interamente il tracollo pentastellato. Complessivamente, lo schieramento progressista raggiunge il 30,3%, migliorando di tre decimi ma mantenendo un divario consistente rispetto alla maggioranza governativa.
Nell’area centrista prosegue la tendenza negativa di Azione, che scivola al 3%, perdendo due decimi e avvicinandosi pericolosamente alla soglia di sbarramento elettorale. Italia Viva ottiene un modesto rimbalzo salendo al 2,5% con un progresso di un decimale, mentre +Europa cede due decimi attestandosi all’1,7%. L’insieme di queste formazioni centriste si ferma al 5,5%, in flessione di un decimale rispetto alla misurazione precedente.
Per quanto riguarda gli schieramenti: la coalizione di centrodestra totalizza 48,7% (più due decimi), l’area di centrosinistra 30,3% (più tre decimi), il Movimento 5 Stelle 12,5% (meno sette decimi), il cosiddetto Terzo Polo 5,5% (meno un decimale), altre formazioni 3,0% (più quattro decimi).
I dati elaborati si basano su rilevazioni condotte tra l’8 e il 22 ottobre da sei differenti istituti demoscopici – Demopolis, EMG, Eumetra, Only Numbers, SWG e Tecnè – e sono stati ponderati il 23 ottobre tenendo conto dell’ampiezza dei campioni intervistati, del periodo di svolgimento delle interviste e delle tecniche utilizzate per la raccolta delle informazioni.