Legami con il narcotraffico: confiscato patrimonio da 500mila euro

L’uomo, ritenuto al vertice di un’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina ed eroina, sarà sottoposto a Sorveglianza Speciale per quattro anni.

Venezia – La Polizia ha confiscato il patrimonio di un soggetto di nazionalità straniera, del valore complessivo di circa € 500.000, dando così esecuzione al decreto emesso dal Tribunale.

Il patrimonio, composto da un locale situato in centro a Mestre, da una villa con giardino privato sita a Favaro Veneto, nonché da diversi conti correnti ed autovetture di lusso, era già stato sottoposto a sequestro, adottato in urgenza dal Tribunale nel giugno del 2024, al fine di “congelare” i beni per evitarne la dispersione, in attesa dell’esito del procedimento penale che vedeva coinvolto l’uomo ritenuto al vertice di un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti.

L’attività di indagine patrimoniale, svolta dal personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, ha consentito di appurare come il patrimonio dell’uomo e della sua compagna risultasse direttamente collegato alle attività illecite del capofamiglia, che aveva un ruolo di “vertice” in un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina ed eroina la quale, oltre ad implicare il coinvolgimento di numerosi soggetti, utilizzava il bar di proprietà come base logistica.

Dagli accertamenti effettuati, è stato riscontrato come l’affluenza pressoché irrisoria dei clienti, nonché le frequenti chiusure dell’esercizio commerciale per intere ore o giornate senza alcun preavviso, verosimilmente in concomitanza con lo svolgimento di attività illecite, non avrebbero consentito di garantire l’alto tenore di vita tenuto dalla coppia.

I due, infatti, avrebbero effettuato cospicui investimenti in immobili e in autovetture di lusso, ed acquistato migliaia di euro in monili in oro.

Inoltre, soltanto nel 2023 il soggetto, in qualità di lavoratore dipendente del bar intestato alla compagna, avrebbe percepito redditi, mentre i successivi riscontri hanno rilevato come il locale fosse nella sostanziale disponibilità dell’uomo e centro decisionale dove si sarebbero svolti gli incontri principali tra i sodali.

Gli accertamenti patrimoniali svolti hanno infine consentito di verificare che il cittadino straniero avesse l’effettiva disponibilità dei beni oggetto del provvedimento ablatorio, sebbene questi fossero formalmente intestati alla compagna.

L’attività di indagine ha così condotto alla formulazione di una proposta di misura ablativa a firma congiunta tra Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ed il Questore di Venezia, che è stata accolta e confermata dal decreto in seguito disposto, con il conseguente definitivo esproprio del patrimonio summenzionato.

L’obiettivo di siffatte misure di prevenzione patrimoniali è quello di neutralizzare la pericolosità sociale di soggetti dediti abitualmente a traffici delittuosi.

Nello specifico, il soggetto aveva già a suo carico numerosi precedenti di polizia per reati in materia di sostanza stupefacente.

Inoltre, su proposta del Questore di Venezia, il Tribunale ha disposto nei confronti dell’uomo la misura della Sorveglianza Speciale per la durata di 4 anni che consentirà all’Autorità di vigilare sul rispetto, da parte dello stesso, delle leggi e delle prescrizioni specificatamente statuite dal collegio giudicante.