Operazioni della Squadra Mobile tra Galleria Vittorio Emanuele, San Babila e Corso Venezia: tra la refurtiva occhiali, profumi e prodotti farmaceutici.
Milano – La Polizia di Stato ha arrestato per furto aggravato in concorso tre cittadine bulgare, rispettivamente di 24,25 e 26 anni, due cittadini cileni di 26 e 31 anni e, per il medesimo reato, ha indagato in stato di libertà un cittadino algerino di 20 anni, un cittadino belga 31enne e un cittadino francese di 33 anni.
Nel pomeriggio di giovedì 25 settembre, gli agenti della sezione antiborseggio della Squadra Mobile milanese, in occasione della “Milano Fashion Week”, durante un servizio finalizzato al contrasto dei reati predatori, hanno notato tre donne che stavano entrando all’interno della Galleria Vittorio Emanuele, le quali prestavano attenzione ai vari oggetti ed effetti personali delle persone e dei numerosi turisti presenti. Dopo essersi scambiate dei cenni d’intesa, il gruppo si è diretto verso un atelier della galleria dove, anche per via della presenza di un noto gruppo musicale coreano, l’ingresso era gremito di persone. Nella circostanza, approfittando di un momento favorevole, la 24enne si è avvicinata a una coppia di turisti coreani e, senza farsi notare, mentre le due complici le coprivano la mano con un ventaglio e una borsa, ha asportato una pochette contenente due paia di occhiali, dalla borsa della vittima 30enne. I poliziotti hanno fermato le tre donne che nel frattempo si stavano allontanando in via Silvio Pellico e, a seguito di perquisizione personale, la 24enne è stata trovata in possesso della pochette poco prima asportata alla vittima, ignara di quanto accaduto.
Nello stesso pomeriggio, i poliziotti della squadra Mobile hanno individuato e seguito da piazza San Babila tre uomini, successivamente indagati in stato di libertà per furto aggravato in concorso, i quali, con fare sospetto, procedevano a piedi separati tra loro ponendo particolare attenzione ai turisti che transitavano nelle strade del centro città ed alle numerose autovetture in sosta con particolare riguardo ai taxi. Giunti in viale Montenero, i tre sono saliti a bordo del tram attenzionando sempre i passeggeri che salivano e scendevano dal mezzo; arrivati poi in via Col di Lana, il 20enne e il 33enne sono scesi repentinamente in quanto, nei pressi della banchina, avevano individuato un’autovettura in sosta con il conducente intento a scaricare dei pacchi. I due si sono avvicinati alla vettura e, dopo aver osservato l’interno dai finestrini, mentre il 20enne fingeva di parlare al telefono, svolgendo la funzione di palo, il 33enne si è introdotto all’interno dell’abitacolo per poi scendere dopo pochi secondi e passare un pacco al complice che lo ha immediatamente occultato all’interno dello zaino. Contestualmente, il 31enne cittadino belga, sceso dal tram alla fermata successiva, si era incamminato verso i complici e a distanza li guardava al fine di assicurarsi che non fossero seguiti da poliziotti. Gli agenti hanno bloccato i tre e, all’interno dello zaino del 20enne, hanno rinvenuto il pacco, asportato poco prima, che conteneva prodotti farmaceutici.
Infine, i poliziotti della Squadra Mobile di Milano hanno individuato i due cittadini cileni in Corso Venezia i quali, con fare sospetto, guardavano all’interno delle autovetture parcheggiate. Seguiti a distanza dagli agenti, i due, dopo aver percorso diverse vie cittadine, giunti in via Marina, si sono avvicinati a un veicolo in sosta; nella circostanza il 31enne, dopo aver estratto un cacciavite di grosse dimensione dal pantalone, ha infranto il finestrino dell’auto per poi scambiarsi il posto con il complice che si era posizionato a distanza con l’intento di fare da palo. Il 20enne, approfittando del finestrino infranto dell’auto, si è impossessato di un paio di occhiali e di un profumo da donna per poi allontanarsi in via Palestro con il complice. I due sono stati fermati e arrestati dai poliziotti i quali, oltre a rinvenire la refurtiva, all’interno dello zaino del 20enne, hanno scoperto e sequestrato anche un “jammer”, strumento in grado di inibire gli impulsi elettronici di chiusura delle auto, con un pulsante nascosto artigianalmente nello spallaccio.